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La SAF “Michele D’Elia” apre le porte agli aspiranti allievi restauratori il 3 aprile e il 4 maggio

Ogni anno la Scuola di Alta Formazione (SAF) dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro organizza una serie di incontri per illustrare agli aspiranti allievi i programmi dei corsi, la modalità di svolgimento del concorso di ammissione e, più in generale, la vita all’interno della nostra Scuola e dell’Istituto. Per la nuova sede SAF-ISCR di Matera sono in programma due incontri, lunedì 3 aprile e giovedì 4 maggio 2017.
La SAF di Matera, inaugurata il 4 marzo scorso e intitolata a Michele D’Elia, ha aperto i battenti già nel dicembre 2015 e ha avviato per ogni anno accademico in corso due Percorsi Formativi Professionalizzanti (PFP), uno dedicato alle superfici decorate dell’architettura e l’altro secondo ai dipinti. Ad oggi la SAF di Matera conta ventiquattro allievi.
Le prove d’esame – che di svolgeranno in una data ancora da fissare durante l’estate 2017 – consistono in una prova grafica, una prova pratico percettiva e un esame orale su materie scientifiche, storiche e sulle tecniche artistiche riferite ai materiali del PFP prescelto.
Il percorso formativo si conclude dopo cinque anni con un esame abilitante all’esercizio della professione di Restauratore di Beni Culturali e il conseguimento del Diploma equipollente alla Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (classe LMR/02). Le giornate di Orientamento consentiranno agli aspiranti allievi di conoscere più da vicino la professione del restauratore e la vita all’interno dei laboratori di restauro. Saranno gli stessi futuri docenti della SAF a illustrare le prove d’esame e a chiarirne modalità e criteri SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE “MICHELE D’ELIA” ex Convento di Santa Lucia Nova, via Luigi La Vista 5 – Matera di valutazione. Sarà inoltre ancora possibile visitare la mostra RestaurAnno Primo. Lavori di restauro degli allievi del 66° corso ISCR a.a. 2015-16
La partecipazione alle Giornate di Orientamento è gratuita con iscrizione obbligatoria sul sito di Eventbrite https://www.eventbrite.it/e/biglietti-giornate-di-orientamento-saf-matera-per-aspiranti-restauratori-32999762177
Altre informazioni sull’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e la sua Scuola di Alta Formazione e Studio (sede di Roma e sede di Matera) sono consultabili sul sito dell’ISCR www.iscr.beniculturali.it. La Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro ha sempre rappresentato un percorso d’eccellenza per chi vuole svolgere la professione di restauratore, riconosciuta dal 2011 con una Laurea Magistrale abilitante. L’insegnamento del restauro era stato fissato fin dalla fondazione dell’Istituto come uno degli scopi da perseguire. Creare una nuova figura professionale di “restauratore scientifico”, svincolata dalla tradizionale formazione di bottega, era uno dei principali obiettivi che Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi avevano posto all’interno del progetto dell’Istituto Centrale del Restauro fondato nel 1939.
Alla sede di Roma (esistente sin dal 1942) si è di recente aggiunta quella di Matera, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dagli enti locali della Basilicata. Questa prestigiosa nuova sede nel Sud dell’Italia è stata fortemente voluta da Michele D’Elia, direttore dell’Istituto negli anni 1988-1991, a cui la Scuola è stata intitolata.
La Scuola di Alta Formazione di Matera, in piena continuità con le esperienze svolte in più di settant’anni nella storica sede di Roma, ha attivato due percorsi formativi professionalizzanti, il primo dedicato alle superfici decorate dell’architettura (PFP1 Materiali lapidei e derivati; superfici decorate dell’architettura) e il secondo ai dipinti (PFP2 Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti). L’insegnamento teorico pratico del restauro occupa tra il 50 e il 65% della didattica ed è svolto su opere spesso di grande importanza; una percentuale non inferiore all’80% delle attività tecnico-didattiche deve infatti essere svolta su manufatti qualificabili come beni culturali ai sensi del Codice dei Beni Culturali.

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