Petrolio, l’intervento di Pietrantuono in Consiglio
“E’ stato un dibattito molto utile, anche se ritengo non serva parlare, come ha fatto qualcuno, di azione tardiva da parte del governo regionale: è un’accusa non utile al dibattito e molto strumentale”. Lo ha detto oggi, l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, a conclusione del dibattito in Consiglio, sulla decisione dell’esecutivo lucano di sospendere le attività del Centro Olio di Viggiano.
“Ci siamo mossi – ha messo in chiaro l’esponente della giunta Pittella – con tempestività, nonostante la complessità della vicenda. Avevamo già chiesto il riesame dell’Aia e rafforzato le attività di monitoraggio, nell’ambito del potenziamento dell’Arpab, stipulando anche un accordo con Ispra. L’incidente al Cova ci ha costretti ad intervenire, mettendo in campo energia e molto sacrificio da parte dello stesso personale dell’agenzia, che ha lavorato con dedizione e passione. Quello che si è provato a fare su una vicenda complessa e con un quadro conoscitivo che purtroppo non era chiaro a tutti non è stato semplice. La rete di drenaggio, che in qualche modo ha convogliato le acque verso valle, non era conosciuta e questo ha reso tutto più difficile. Il nostro obiettivo, oggi, è di fare chiarezza, risolvere i problemi, ma anche di ricostruire l’equilibrio tra petrolio, ambiente e lavoro. L’incidente – ha ribadito Pietrantuono – è stato affrontato nella maniera più corretta, ma la complessità della situazione ha reso obbligatorie una serie di azioni logicamente conseguenziali. La sospensione delle attività, dall’altra parte, è stata motivata per la mancanza di informazioni sulle quantità di greggio disperso o sulla causa certa dell’incidente. Sulla diffida non mi pronuncio: vedremo in Consiglio di Stato come finirà. Rispetto all’impianto di pretrattamento – ha detto ancora – ci muoviamo su posizioni contrapposte: i sindaci e le associazioni ci chiedono di non farlo partire. Ma per la complessità delle cose bisogna rasserenare un po’ il clima e soffermarsi sul merito, perché da un lato c’è la necessità di eliminare l’impatto pesante a livello logistico della struttura, dall’altro c’è una valutazione che deve essere fatta con accuratezza, con la messa in prova dell’impianto soprattutto sull’acqua in uscita, che deve essere adeguatamente monitorata e campionata. C’è poi la questione del controllo della sicurezza: quando ne saremo certi, quell’impianto potrà partire”.
Pietrantuono si soffermato ancora sulla messa in sicurezza. “L’attività di tamponamento sul canale di scolo – ha assicurato l’assessore – sta avvenendo in maniera robusta. In seguito alla nostra pressione è stato realizzato da Eni il contenimento integrale delle acque. Dopo Pasqua, inoltre, Arpab ha fatto un nuovo monitoraggio sulle acque superficiali del fiume Agri. I dati ad oggi non ci consegnano elementi di preoccupazione, anche se dobbiamo continuare a monitorare a valle del punto di scolo della rete di drenaggio. Ritengo che per martedì, giorno in cui è prevista la Conferenza di servizi per il piano di caratterizzazione, avremo sia i dati dei prelievi sui terreni sottostanti la strada ed il canale di scolo, sia quelli del piano di caratterizzazione. Stiamo mantenendo, nel frattempo, la linea intrapresa di estendere il piano di caratterizzazione a tutta l’area: torrente Casale e fiume Agri. Ci aspettiamo a questo punto risposte solide, perché vogliamo procedere velocemente sulla bonifica, attività che impegnerà molte risorse, anche umane, ma che seguiremo con grande attenzione. Domani poi – ha concluso – ci sarà l’incontro al Ministero: il tavolo romano è stata un’ottima intuizione, perché portiamo la discussione a un livello nazionale, per affrontare con chiarezza tutta la questione della sicurezza impiantistica”.