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Arrestati funzionari della Centrale Enel di Brindisi

Cinque arresti per presunte tangenti sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza di Brindisi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per corruzione nell’ambito di appalti per lavori eseguiti alla centrale Enel Federico II di Brindisi. I 5 arrestati, uno in carcere e 4 ai domiciliari, sono dipendenti e funzionari della società elettrica. L’inchiesta, coordinata dai pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio, riguarda presunte dazioni di denaro e altre utilità in cambio di appalti.
La denuncia, a quanto si apprende, è partita da un imprenditore salentino, titolare di una ditta appaltatrice dell’Enel che ha segnalato di aver pagato tangenti per ottenere appalti e lavorare per la centrale. Alla stessa denuncia si è aggiunta una querela della società elettrica. Secondo quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini, i cinque dipendenti Enel arrestati avrebbero favorito un’impresa ‘amica’ nell’aggiudicazione di diverse gare d’appalto rivelando i valori da indicare nelle offerte da presentare, attestato falsi stati di avanzamento dei lavori, liquidato fatture per lavori mai eseguiti. Nei confronti dei 5 dipendenti Enel sono stati anche eseguiti sequestri preventivi per un valore di 230mila euro. Il reato contestato è la corruzione continuata per atti contrari ai doveri d’ufficio.
In una nota, l’Enel ha affermato che l’inchiesta “trae origine dalla denuncia presentata dalla stessa società nel mese di gennaio. Durante questo periodo è stato costantemente fornito alla Procura della Repubblica ogni elemento utile per fare piena chiarezza sull’intera vicenda. L’azienda – prosegue la dichiarazione – ha peraltro adottato i provvedimenti disciplinari, incluso il licenziamento, nei confronti dei dipendenti per i quali, attraverso le verifiche interne, erano stati già individuati elementi di responsabilità. Enel confida nell’operato della magistratura e ribadisce la propria collaborazione al prosieguo delle indagini”

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