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Al via i progetti “Sviluppo Basilicata”

Sviluppo Basilicata, incaricata dalla Regione Basilicata quale “Soggetto Gestore” dell’Avviso, al 31 dicembre scorso ha istruito 257 domande (sulle 304 pervenute); 104 candidati hanno ricevuto comunicazione circa l’esito istruttorio a luglio 2010 ed i restanti 153 tra la fine del 2010 e i primi giorni del 2011.
Per le residue 47 domande, che, stante l’attuale disponibilità dei fondi, non sarebbero finanziabili, è in corso l’esame istruttorio ed entro la fine del mese di febbraio 2011 si prevede di dare comunicazione alle aziende del relativo esito.
Con riferimento alle 257 domande istruite (alla data del 31.12.2010) si evidenzia quanto segue:
102 aziende hanno ricevuto comunicazione di ammissione alle agevolazioni, 2 di esse hanno rinunciato;
24 domande, pur essendo “accoglibili”, sono decadute per il mancato invio, nei termini previsti dall’Avviso, della delibera di finanziamento dell’Istituto di credito;
38 aziende hanno ricevuto notifica del provvedimento di rigetto definitivo derivante dalla mancanza della documentazione richiesta, dalla mancanza dei requisiti richiesti dall’Avviso o da una valutazione di merito negativa;
93 aziende hanno ricevuto la comunicazione di motivi ostativi all’accoglimento della domanda (preavviso di rigetto) in quanto “irricevibili”, “inaccoglibili” o “inammissibili”. Rispetto a queste il Soggetto Gestore è in attesa di ricevere le eventuali controdeduzioni delle aziende che potrebbero determinare il superamento delle motivazioni ostative e il conseguente prosieguo dell’iter di valutazione o il rigetto definitivo.
Volendo considerare i risultati, ancora parziali, ma certamente significativi dell’Avviso, si possono fare le seguenti considerazioni:
ad oggi, su 304 aziende candidate, 102 sono state ammesse alle agevolazioni, 24 sono state dichiarate decadute, 38 rigettate, mentre 93, per le quali sono stati inviati i preavvisi di rigetto, potrebbero essere riammesse laddove le osservazioni dei candidati siano in grado di rimuovere i motivi ostativi rilevati dal Soggetto Gestore. Pertanto non è escluso che si arrivi o si superi addirittura il 50% come percentuale di ammissione delle domande e questo è già di per se un buon risultato: il primo!
Le domande approvate sono tutte assistite da un apporto finanziario del sistema bancario: più precisamente, per ogni iniziativa ammessa, rispetto ad un contributo a fondo perduto variabile tra il 40% e il 50%, il sistema bancario ha assicurato un apporto aggiuntivo di risorse finanziarie che dall’analisi dei dati è risultato molto superiore al 30% dell’investimento previsto: possiamo ritenere così centrato uno degli obbiettivi dichiarati dell’Avviso e, in una regione in cui si lamenta una forte difficoltà di accesso al credito bancario, senz’altro conseguito un ottimo risultato: il secondo!
Già per i bandi in corso è stata prevista la possibilità che i finanziamenti attivati per far fronte agli investimenti possano essere assistiti dal Fondo di Garanzia regionale: il terzo risultato!
Sviluppo Basilicata, incontrando gli imprenditori ed i consulenti delle aziende non ammesse, ha riscontrato quasi sempre lamentele riguardo all’eccessiva formalità nella fase istruttoria.
In merito riteniamo opportuno fare le seguenti precisazioni:
il Soggetto Gestore è, esso stesso, al pari delle imprese, tenuto a rispettare le leggi (e il bando del legislatore regionale è lex specialis); inoltre qualora lo stesso applicasse regole diverse rispetto a quelle stabilite dall’Avviso, agevolerebbe i tanti che si lamentano, ma danneggerebbe coloro che seguono in graduatoria e che potrebbero aver presentato le domande conformemente alla previsioni dell’Avviso stesso;
i dati di per se stessi sono esplicativi: il 50% circa delle aziende e dei professionisti che le assistono, ha presentato il dossier di candidatura in maniera conforme rispetto al dettato dell’Avviso; l’altro 50%, semplicemente non lo ha fatto. Questo non è un giudizio di merito, ma una semplice constatazione che si accompagna necessariamente ad un’altra: quando ad una azienda si concede un contributo, l’imprenditore pensa che gli sia stato riconosciuto un diritto, e ciò è assolutamente vero. Raramente in questi casi si attivano meccanismi di informazione dell’opinione pubblica. Quando viceversa una domanda non viene accolta non ci si chiede “dove ho sbagliato”, ma “chi è il burocrate che non sa leggere le carte” con l’inevitabile seguito di polemiche, articoli sulla stampa, interviste in televisione, interrogazioni nelle varie commissioni ritenendo, in alcuni casi, che la concessione del contributo sia un atto dovuto, a prescindere dalla legge e dal rispetto dei vincoli e delle prescrizioni previste nell’Avviso Pubblico.

La Regione Basilicata ha assunto, tra i capisaldi della propria strategia, la costruzione di un sistema virtuoso di relazioni tra pubblico e privato (nel nostro caso, rispettivamente  Dipartimento AAPP, Soggetto Gestore e banche, imprenditori, mondo della consulenza) focalizzato sull’assunzione delle proprie rispettive responsabilità.
Sempre senza voler dare giudizi di merito, ci pare che, in questa vicenda, l’atteggiamento di quegli imprenditori e consulenti che generano accuse gratuite e scandalismi nel tentativo di condizionare l’operato di chi è chiamato alla gestione, non aiuti la realizzazione di tale importante obiettivo strategico.
Un approccio responsabile, che non danneggia il sistema, è a nostro avviso dimostrato invece non solo da coloro che riconoscono il proprio errore e se ne assumono la responsabilità, ma anche da chi, rimanendo fermo nella certezza di aver operato bene, segue più correttamente le normali vie legali per far valere i propri diritti.
Ciò è tanto più importante quanto più importanti sono gli strumenti che la Regione sta varando (i nuovi bandi, i fondi di garanzia, i PIOT etc.).
Per concludere,
sicuramente le forti aspettative degli imprenditori per un Avviso atteso da tanto tempo, per poter realizzare i propri progetti di investimento, hanno reso più cocente la delusione in quelli che per un motivo o l’altro, non sono riusciti a beneficiare dell’agevolazione regionale.
la gestione dell’Avviso Pubblico è risultata estremamente difficoltosa e problematica a causa della complessità delle norme e delle procedure (norme e procedure d’altra parte condivise con le parti sociali). Proprio sulla scorta dell’esperienza maturata dal Dipartimento AAPP e dal Soggetto Gestore, nella predisposizione dei nuovi Avvisi Pubblici, si è cercato di individuare procedure meno complesse al fine di rendere più fluida e veloce la gestione dell’intero processo relativo alla presentazione, valutazione e ammissione delle istanze.

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