Questione migranti, il commento della senatrice D’Onghia
“L’accentuarsi negli ultimi giorni dei flussi migratori verso il nostro Paese, mentre la Commissione europea, pur incalzata dal nostro Governo, nicchia, dovrebbe indurre tutti coloro che hanno responsabilità al riguardo ad una seria riflessione in grado di trovare soluzioni che siano concretamente attuabili e coerenti con i valori umani che sono alla base della nostra cultura come dell’intera civiltà europea”. Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, sulla questione migranti.
“L’Austria è pronta a schierare l’esercito al Brennero per difendere i confini dai migranti, i porti di Francia e Spagna restano chiusi agli stranieri in fuga dai loro Paesi e l’Italia ha sempre più difficoltà a garantire accoglienza a causa del numero esorbitante di migranti che vengono accompagnati giornalmente sulle nostre coste”, prosegue la sottosegretaria.
“Ormai il nostro Paese ha dato fondo a tutte le risorse disponibili, in termini di finanziamenti, di accoglienza umanitaria da parte delle istituzioni e di solidarietà di gran parte delle popolazioni interessate. Non siamo interessati neppure ai ventilati sovvenzionamenti europei, perché là dove c’è saturazione in tutti i sensi, nessun aiuto finanziario riuscirebbe a creare soluzioni magiche, con il rischio che tali soluzioni possano scadere nell’illegalità. Capisco gli accorati messaggi di Papa Francesco, come non vedere in ciascun migrante il “ prossimo” descritto da una celebre parabola evangelica? Ma i nostri valori sono comuni a tutti i Paesi europei ed il Papa richiama ciascuno a fare la sua parte, come l’Italia ha fatto fino ad oggi e continua a fare al disopra delle sue possibilità di accoglienza”.
“Se ha senso parlare ancora di Comunità europea, occorre che ogni Paese comunitario faccia seguire alle dichiarazioni sulla dignità delle persone e sui diritti naturali di tutti gli uomini, azioni concrete di accoglienza per quanti fuggono da scenari di guerra e di violenza, e di eventuali rimpatri per quanti emigrano perché animati dal sogno di un futuro economicamente migliore, senza tener conto della situazione economica e di disoccupazione dei Paesi che dovrebbero ospitarli”, conclude la senatrice D’Onghia.