Le opere di Bruno Conte in mostra al MIG di Castronuovo Sant’Andrea
Giovedì 27 luglio 2017, alle ore 19.00, nelle sale del MIG. Museo Internazionale della Grafica di Castronuovo Sant’Andrea e della Bibliomediateca di Moliterno (per conto del MAM, Musei Aiello Moliterno), si inaugurano le mostre delle opere di Bruno Conte, realizzate dopo la lettura di Sant’Andrea Avellino (Castronuovo di Sant’Andrea, 1521–Napoli, 1608), religioso dei Chierici Regolari Teatini, scrittore di Trattati, proclamato santo nel 1712 da papa Clemente XI, e delle opere di Ernesto Porcari, realizzate dopo la lettura di Ferdinando Petruccelli della Gattina (Moliterno,1815 – Parigi,1890), giornalista, scrittore, patriota e politico.
La lettura rientra nell’impegno preso per ACAMM, il sistema dei Musei di Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno e Montemurro, relativo all’incontro con quattro personaggi di rilievo dei quattro paesi: Carlo Levi per Aliano (riletto da Giuseppe Capitano), Sant’Andrea Avellino per Castronuovo (riletto da Bruno Conte), Ferdinando Petruccelli della Gattina per Moliterno (riletto da Ernesto Porcari), Leonardo Sinisgalli per Montemurro (riletto da Guido Strazza). Conte, nella lettura dei tanti opuscoli di ascetica e di esegesi biblica di S. Andrea, è attratto dalla tenacia del Santo nel progredire sulla via della perfezione abbandonando ogni aspirazione di grandezza, dalla sua capacità di convinzione attraverso una intensa attività epistolare e, durante la vita e dopo la morte, dai suoi miracoli.
Porcari, riscoprendo le qualità di giornalista moderno di Petruccelli della Gattina e la sua ostinazione a denunciare il malcostume della politica, ne apprezza l’adesione alle idee mazziniane, l’opposizione ai Borboni, la partecipazione alle lotte contadine, e, soprattutto, l’amore della bandiera come idea di appartenenza. Bruno Conte è nato a Roma nel 1939. Inizia la sua attività in campo figurativo con
opere di carattere grafico astratto surreale. Espone alla VII (1955) e VIII (1960) Quadriennale di Roma. Nel 1956, alla XXVIII Biennale di Venezia.È subito in relazione con la Galleria dell’Obelisco di Roma che lo presenta in mostre negli Stati Uniti. Tra il 1959 e il 1961 elabora immagini con testi poetici e sviluppa la sua parallela attività letteraria.
Nei primi anni ‘60 le pitture acquistano consistenza materica. Successivamente prevale una scelta oggettuale che si distingue nel tempo in concetti formali atti a definire delle emergenti immagini – evento. Una autonoma quasi scrittura vegetante viene suggerita nei suoi libri lignei, scrittura che tende a spegnersi nelle quasi pagine dei più recenti, essenziali metafisici, “paginari” a parete.