Morte bracciante agricola, la Cisl chiede controlli preventivi più rigorosi
I segretari generali di Cisl e Fai Cisl, Enrico Gambardella e Vincenzo Cavallo, intervengono sulla vicenda della bracciante agricola morta nei giorni scorsi nelle campagne di Ginosa e, auspicando un rapido accertamento delle circostanze e delle responsabilità, richiamano la necessità di rendere più stringente l’applicazione della legislazione in materia di salute e prevenzione suoi luoghi di lavoro. Per i due sindacalisti “questo e altri episodi del recente passato evidenziano l’esistenza di una falla nelle norme e nelle consuetudini che regolano le visite preventive che le aziende sono tenute a fare ai propri dipendenti prima del loro effettivo avvio al lavoro. Con la legge 199 abbiamo rafforzato gli strumenti di contrasto al lavoro irregolare in agricoltura, ora occorre – secondo Gambardella e Cavallo – rendere più stringenti e selettivi i controlli sulla salute dei lavoratori del settore per individuare, attraverso una corretta e tempestiva diagnosi preventiva, l’esistenza di eventuali patologie che, sommate alle particolari condizioni di lavoro, possono risultare fatali”. Per i segretari di Cisl e Fai “è infine necessario avviare una campagna di screening volontario in agricoltura mettendo in campo gli strumenti della contrattazione nazionale e territoriale e coinvolgendo gli enti bilaterali di settore”. Proprio per questo la Cisl sollecita la ripresa del confronto con le organizzazioni di categoria per costituire, dopo anni di attesa, gli enti bilaterali agricoli nelle due province lucane.