Iscritta Piana Olivetata nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali storici
“Il riconoscimento della Piana degli olivi secolari di parti del territorio di Carovigno, Ostuni, Fasano, Monopoli nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, è un punto molto importante e avanzato di tutela del territorio. Una tutela che però non è un modo per bloccare un’intera zona ma anzi è un modo per valorizzare quei territori che sono altamente produttivi e che per certi versi rappresentano un’esperienza unica di coesistenza di attività di impresa, in un paesaggio molto sviluppato, e di attività turistiche. Un’eccellenza della Puglia che si proietta verso il mondo”. Così l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Leonardo di Gioia introducendo la conferenza stampa questa mattina per annunciare e commentare l’iscrizione della Piana Olivetata nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali storici, valutandone anche tutte le ricadute sui territori e le potenzialità future.
Hanno partecipato alla conferenza stampa Filippo Caracciolo assessore regionale all’Ambiente, Alfonso Pisicchio assessore regionale all’Urbanistica e Enzo Lavarra, presidente del Parco delle Dune Costiere, ente proponente della iscrizione nel Registro della Piana Olivetata insieme ai quattro comuni interessati (Carovigno, Ostuni, Fasano e Monopoli). Il territorio interessato, ha un’estensione di quasi 20mila ettari all’interno della quale gli ulivi secolari sono 1 milione (su 5 milioni presenti in tutta la Puglia), di cui circa 300 già censiti, etichettati e monitorati dalla Regione Puglia.
“Accanto al riconoscimento ricevuto che, ricordiamo, non cristallizza una situazione ma la valorizza – ha spiegato di Gioia – abbiamo anche l’esigenza del Ministero e dell’ISMEA di poter dare risorse per la conservazione e per la valorizzazione di questi luoghi in maniera dinamica per poterne attivare le migliori potenzialità. Stiamo lavorano su questo. È chiaro che quando parliamo di PSR dobbiamo ricordare che la Puglia ha uno stanziamento di 1mld e 620 milioni circa, risorse equilibrate e calibrate tra i territori e tra le priorità in base alle strategie agricole. Quando parliamo quindi di rimodulare le risorse, lo facciamo cambiando le priorità. È un lavoro che va fatto con il partenariato. Sono sicuro – ha concluso di Gioia che con sapienza sapremo trovare il modo di destinare una parte di risorse, caso mai ciò che nel PSR risulta improduttivo, a situazioni come questa dove sviluppiamo anche il concetto di interdisciplinarietà. È verosimile che all’interno del PSR si possa immaginare quindi una strumentazione adeguata per consentire di mantenere in vita questo ecosistema e quindi di poter premiare coloro che sono in grado di valorizzare il territorio”.
Per l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio, “questo riconoscimento porta prima di tutto una certificazione dell’importanza di questo territorio e di questi comuni ma soprattutto porta con sé un valore di carattere identitario ma anche di prospettiva turistica, molto forte. Un sistema dove possano coesistere ambiente, paesaggio, agricoltura e attività sostenibili è senza dubbio un modello da replicare. Questa è una delle eccellenze straordinarie del nostro territorio. Dune, ulivi secolari, ulivi, chiese rupestri, santuari storici, masserie fortificare costituiscono una specie di linea di continuità del territorio”.
“L’iscrizione della Piana degli Olivi secolari di parti del territorio di Carovigno, Ostuni, Fasano e Monopoli nel Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici – ha aggiunto l’assessore alla Qualità del’Ambiente Filippo Caracciolo – è un tassello importante della sostenibilità ambientale della nostra Regione di cui tenere conto per valorizzare sempre più beni unici diventati elementi caratteristici della nostra Regione sino a rappresentarne simbolicamente dei sinonimi. Abbiamo un patrimonio dal valore inestimabile su cui dobbiamo, come è stato fatto negli ultimi anni, continuare a credere ed investire”.
Il sito della Piana Olivetata è tra i sei in tutta Italia che sono stati iscritti nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali storici. Il Registro è stato istituito nel 2012. “Siamo molto orgogliosi e fieri di questo riconoscimento – ha aggiunto Enzo Lavarra, presidente del Parco delle Dune costiere – perché si può ben immaginare quali rigorosi criteri di selezione siano stati adottati. Essere nel Registro nazionale è di per sé è fattore trainante e attrattivo perché l’indicazione dell’eccellenza naturalistica viene proposta al mondo. È una tessera preziosa che arricchisce il pur ricco mosaico dei luoghi di incanto della nostra regione”.
“La specialità è duplice – ha spiegato il presidente del Parco – la prima è che, sin dai tempi dell’impianto di questo bosco degli ulivi, epoca romana, il paesaggio olivetato è rimasto sostanzialmente integro. La seconda è che tutt’ora vi si svolge un’attività produttiva, cioè ci sono imprese che producono olio extravergine di oliva. C’è dunque una realtà dinamica”.
“Uno degli obiettivi che ci proponiamo – ha aggiunto Lavarra – è quello di far approvare dal Ministero delle linee guida per indicare alle regioni la modifica dei PSR che comprendano misure aggiuntive di sostegno a chi opera per la cura e la manutenzione, come integrazione al reddito. I nostri ulivi costituiscono una eredità del passato e un patrimonio per il futuro”.
Infine Lavarra ha voluto ringraziare per “l’ospitalità istituzionale la Regione Puglia, ospitalità che significa attenzione per salvaguardare la Piana”. Hanno partecipato anche alla conferenza stampa il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola (“è stata fondamentale la sinergia tra i comuni, certo il percorso è stato tortuoso perché qualcuno ha immaginato che ci fosse un ulteriore vincolo ma così non è. L’identità di un territorio costituisce il vero valore aggiunto”) e l’assessore al Turismo e allo Sviluppo economico di Monopoli. Giuseppe Campanelli (“credo che occorra raggiungere la consapevolezza della questa grande ricchezza che noi comuni ricadenti nella Piana Olivetata abbiamo ottenuto con l’iscrizione nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici”).