Disagi Frecciarossa, anche Latronico tra la ‘vittime’
“Siamo partiti puntuali da Roma e giunti a Salerno abbiamo atteso per tre ore fermi sul Frecciarossa che collega Milano a Taranto, arrivando a Metaponto, con pullman sostitutivi addirittura all’una e trenta di questa notte” . E’ quanto fa sapere il capogruppo di Direzione Italia, Cosimo Latronico, che questa notte era a brodo del Frecciarossa che collega Milano a Taranto, rimasto fermo a Salerno per diverse ore per via di un incidente a Battipaglia. “Sono sempre più frequenti i disagi su questa linea, una volta gli incendi, poi gli incidenti di varia natura che obbligano a porsi domande sulla sicurezza di questa tratta. E nelle ripetute situazioni di emergenza non esiste un piano sostitutivo che agisca immediatamente e garantisca ai viaggiatori assistenza e di avere un mezzo adeguato allo standard dei Frecciarossa. Non possono essere pullman reclutati all’ultimo momento senza badare alla qualità ed alla sicurezza di diverse ore di transito che restano per giungere a Taranto. Non si può più rimandare un’analisi della rete ferroviaria in una tratta decisiva per assicurare il trasporto ferroviario alla Basilicata, a parte della Puglia e della Calabria ionica. Bisogna fare interventi che migliorino la rete ferroviaria per accrescere sicurezza ed agibilità. Sono anni che non si investono risorse sulla tratta che va da Salerno a Taranto ; senza questi interventi urgentissimi ed indispensabili la stessa promessa del completamento della Ferrandina – Matera resta una presa in giro, se i treni difficilmente arrivano a Ferrandina . Come ha dimostrato l’attivazione della parziale ‘alta velocità ‘ sulla tratta Salerno Taranto, è bastato migliorare l’offerta dei servizi per raccogliere un’importante domanda di mobilità dei cittadini lucani, pugliesi e calabresi . Il prossimo 12 ottobre sarò dell’amministratore delegato di Trenitalia – ha concluso Latronico – per perorare ancora una volta la causa dei treni in Basilicata , compresa l’attivazione della tratta Taranto , Metaponto , Sibari, l’altra ferrovia lucana su cui oggi non corrono treni per uno strano mistero, negando il servizio ad un comprensorio di centinaia di migliaia di passeggeri”.