Cifarelli: “Il lavoro come leva per l’inclusione sociale”
La Regione Basilicata dopo aver avviato il reddito minimo di inserimento sta ampliando la sua attenzione sulle politiche attive del lavoro per dare risposte al grande bisogno di occupazione. Lo ha detto l’assessore regionale alle attività produttive, Roberto Cifarelli, aprendo il convegno “Nord, Centro, Sud: sistemi di welfare a confronto” in corso a Matera, nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi organizzato dalla Regione Basilicata, Po Fse e Fsc.
“Matera e la Basilicata hanno sempre lavorato per favorire l’inclusione anche nel cammino per diventare capitale europea della cultura come, ad esempio, il progetto “Museo per un giorno” voluto dal direttore del Polo museale della Basilicata, Marta Ragozzino, e che ha visto portare alcune opere d’arte presenti nelle sale di Palazzo Lanfranchi, nelle case di alcuni cittadini”.
Cifarelli si è poi soffermato sulle iniziative del governo regionale per favorire l’inclusione. “La presenza dell’assessorato alle politiche del lavoro a un incontro sul welfare è significativa del ruolo che vogliamo dare alle nostre iniziative di inclusione sociale. Vogliamo porre, infatti, il nostro interesse non solo sul sostegno al reddito, ma anche sulla possibilità che la platea coinvolta possa tornare nel mercato del lavoro. La Basilicata – ha aggiunto Cifarelli – è l’unica regione del sud ad avere un sistema sanitario con i conti in ordine e a non essere commissariato. E nonostante la difficile fase congiunturale a livello nazionale la Basilicata non ha ridotto la sua attenzione nei confronti dei più deboli, pensiamo ai piani sociali di zona, tra le ultime leggi approvate quelle sull’invecchiamento attivo, suggerita dai sindacati”.
L’assessore regionale si è poi soffermato sul reddito minimo di inserimento “reso possibile grazie al fatto che abbiamo preso le risorse rivenienti dalla ex carta carburante con la quale si concedevano benefici sull’acquisito della benzina a una platea indifferenziata, e le abbiamo dedicate a questa misura. Abbiamo fatto una grande operazione di sinergia con le forze sindacali che sono state da stimolo, e con le forze datoriali che hanno dato la possibilità di costruire un nuovo modello di concertazione. In Basilicata ci siamo messi d’accordo per utilizzare 200 milioni di euro da un lato per le politiche di sostegno al reddito e dall’altro per politiche di sviluppo.
In questo modo, attraverso il reddito minimo di inserimento da una parte abbiamo dato risposte a una platea di persone, circa 3.900, che non hanno mai avuto un lavoro o che lo hanno perso, e dall’altra abbiamo dato la possibilità agli enti locali, in particolare ai comuni, di erogare una serie di servizi che altrimenti non avrebbero potuto erogare.
Ora siamo in una nuova fase con la introduzione, da parte del governo nazionale, del Rei, il reddito di inclusione che vanno integrate con il reddito minimo di inserimento evitando sovrapposizioni e producendo virtuosismo coinvolgendo non solo i comuni, ma anche il mondo del volontariato in modo da rafforzare i servizi alla persona. Nel frattempo – ha concluso Cifarelli – rafforzeremo le politiche attive per il lavoro perchè la comunità lucana, nel suo complesso, possa guardare al futuro con maggiore fiducia”.