A Metaponto la prima tappa del progetto ‘I percorsi del latte e della carne in Basilicata’
Si è svolta a Metaponto lo scorso 20 dicembre, la prima tappa del progetto “I Percorsi del latte e della carne in Basilicata: stalle aperte” organizzato dall’Associazione Regionale Allevatori (Ara). A comunicarlo in una nota l’associazione stessa. Un viaggio sul territorio teso a far conoscere le peculiarità delle aziende impegnate ad “allevare nel benessere”, in una sorta di incontro ideale tra il mondo produttivo, quello tecnico-scientifico e quello dei consumatori.
In questa prima iniziativa, che si è tenuta nell’agro bernaldese, sono stati affrontati i temi della qualità delle produzioni e dell’importanza del “dato” per un corretto management aziendale, vi è stata una esposizione di bovini con relativa gara di valutazione morfologica e la visita al caseificio aziendale. La manifestazione è iniziata nella prima mattinata con l’arrivo sul posto di allevatori e visitatori, seguita da una breve presentazione della manifestazione, quindi, è iniziata la Gara di valutazione morfologica dei capi esposti coordinata dall’ispettore dell’Associazione Nazionale Frisona Italia Gianni Tumino, effettuata dagli allevatori e studenti degli Istituti Agrari di Villa D’Agri e Marconia.
Intorno a mezzogiorno si è tenuto l’incontro tecnico dal titolo “L’allevamento del Bovino da Latte: Importanza della raccolta del dato per il miglioramento dell’attività economica, del benessere animale e della ecosostenibilità dell’allevamento”, che ha visto la partecipazione della dottoressa Alessandra Tondo – dell’Ufficio Studi dell’A.I.A. ed un interessante dibattito tra i convenuti.
Nell’ambito della manifestazione – prosegue la nota- sono stati svolti percorsi didattici per le Scuole medie inferiori, Istituti tecnici ed Università con l’obiettivo di far conoscere agli studenti ed ai consumatori i principi e le modalità dell’alimentazione del bestiame, la produzione, la qualità, l’origine, la tracciabilità e la trasformazione del latte nonché la gestione delle deiezioni ai fini del loro riutilizzo agronomico ed energetico.
Sono stati assegnati, poi, il “Premio quale miglior soggetto kg/proteina in carriera” a: Francesco Bitorsoli (razza Frisona), a Ferramosca Palmino (razza Bruna), a Posticchia(razza Jersey) e a Rocco Capece (Pezzata rossa) e attribuiti i premi come “Miglior allevamento per kg di proteina” ad Anna Paolini, Carmela Marcone e Gelsomino Di Lascio per la razza Frisona; a Rocco Capece, Giuseppe Pricolo e Nuzzi Luciano per la Pezzata Rossa; a Vito Santoro, Lorenzo 78 Ianetti e Sabelli Posticchia per la Jersey ; nonché a Giuseppe Demarco, Nicola Porfido e Sabbatella La Stella per la Razza Bruna.
Il Presidente dell’Ara Palmino Ferramosca, premiando questi allevamenti che si sono distinti nell’anno in corso, ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente l’Azienda dei F.lli Esposito per la disponibilità ad ospitare la manifestazione, elogiandone le “grandi qualità umane nonché la costanza e caparbietà nel voler ripartire dopo l’evento calamitoso subito nell’azienda nel 2011”. Inoltre ha voluto porre l’accento su come “da parte degli allevatori debba esserci la massima attenzione verso la gestione sempre più manageriale dell’allevamento che vede proprio nella qualità della raccolta del dato la base fondamentale per ottenere migliori performance produttive e quindi maggior reddito”. L’iniziativa si è poi conclusa can una degustazione di prodotti tipici.
Il Direttore dell’Ara Augusto Calbi, al termine della manifestazione, ha dichiarato: “Partiamo in questo percorso, significativamente, da questa azienda che fu letteralmente distrutta durante l’alluvione del 1° marzo 2011. Una azienda che è rinata con uno sforzo straordinario dei Fratelli Esposito che sono tornati ad allevare animali di qualità e prodotti di eccellenza. Con questa serie di iniziative -patrocinate dalla Regione Basilicata, l’Università degli Studi di Basilicata,l’ADICONSUM e dall’A.P.T.- vogliamo avviare un confronto su tutto il territorio sul come gli animali vengono allevati, come sono nutriti e quali sono gli alimenti che si ottengono. Vogliamo dimostrare sul campo che nei nostri allevamenti si produce ottimo latte, una carne eccellente in condizioni di ineccepibile benessere animale. Infatti, nei prossimi mesi oltre al percorso del latte vi sarà anche quello della carne. Il meeting, inoltre, è un importante momento di confronto tra gli allevatori: sulle scelte selettive e gestionali, su come allevare meglio.”
La dottoressa Alessandra Tondo ha sottolineato come “in un momento in cui il prezzo del latte è basso e le difficoltà nella gestione sono tantissime, tenere sotto controllo i numeri dell’allevamento aiuta gli allevatori a creare reddito. L’allevatore deve imparare (con il nostro aiuto) a leggeri i numeri che vengono fuori dalle rilevazioni dei controlli funzionali incrociati con quelli sugli eventi in azienda (fecondazioni, ecc.) per tenere sotto controllo la produttività di ogni singolo capo, trattandosi non di macchine ma esseri viventi. Ovviamente l’allevatore non deve essere lasciato solo con i numeri, avrà sempre il supporto dei tecnici, ma è importante che impari a leggerli e valutarli.”
Soddisfatto l’assessore regionale Luca Braia per il quale, “quella di martedì scorso è stata una giornata emblematica in un’azienda che ha avuto il coraggio di rialzarsi e scommettere non solo sull’allevamento ma anche sulla trasformazione dei prodotti. Oggi, con l’ra, aver aperto questa azienda alle scuole è significato trasmettere un messaggio di speranza.
E’significato far comprendere ai giovani quanto importante sia un approccio imprenditoriale scientifico. Infatti, oggi abbiamo compreso, con l’aiuto dell’ARA, quanto sia importante la razione alimentare anche per un bovino, quanto è fondamentale il benessere dell’animale da cui dipende la qualità e la qualità delle produzioni lattiero casearie.
Così come abbiamo compreso- ha concluso l’assessore Braia- l’importanza di un mondo, quello della trasformazione del cibo, in questo caso delle Associazione dei cuochi, che è a disposizione del mondo degli allevatori per trasformare questi prodotti e farli gustare alla comunità.
Ecco, questa è una filiera politico-istituzionale-imprenditoriale che si fa intelligente e prova a riscrivere un futuro per la Basilicata.”