OSS riconosciuti come area professionale specifica. La nota della Uil Fpl
“Il 22 dicembre 2017 si è realizzato il sogno di molti operatori sociosanitari. Gli OSS sono stati riconosciuti in un’area professionale specifica, quella delle professioni socio-sanitarie o area socio-sanitaria. Una svolta per l’operatore socio sanitario, che si realizza anche grazie alla lunga battaglia che come sindacato e come categoria abbiamo fatto per veder riconosciuto un diritto sacrosanto”. Lo ha dichiarato in una nota la Segreteria Regionale UIL FPL Verrastro Giuseppe e Francesco Gamma.
“L’area delle professioni sociosanitarie – aggiungono – sarà sempre più un grande contenitore che deve essere arricchito, per ridisegnare il futuro della sanità nel nostro Paese. Come sostenitori di quest’Area per l’obbiettivo raggiunto, possiamo esultare, ma non possiamo dimenticare l’impegno profuso da tanti OSS che hanno creduto nella UIL FPL e partecipato attivamente e di tante personalità che hanno animato i nostri convegni capendo e sostenendoci in questa battaglia. Si è fatto tanto per arrivare a questo riconoscimento, ma questo punto di arrivo deve essere un nuovo punto di partenza, un nuovo “starter. Non siamo qui ad appuntare medaglie al petto, ma a riconoscere a tutte le parti il loro impegno e la loro fattiva collaborazione. Ora non ci sono più scuse.
I contratti nazionali devono spingere al riconoscimento dell’inquadramento nella cat. C mentre quelli decentrati Aziendali devono iniziare a riconoscere le varie indennità spettanti. Pensiamo ai tanti operatori nelle terapie intensive,sub intensive e nei Pronto soccorso attivi della Regione Basilicata a cui vanno riconosciute le giuste indennità contrattuali che prima, essendo nell’area tecnica, il contratto non contemplava.
L’area socio-sanitaria anche se non è sufficiente a riconoscere l’OSS nella sua interezza, permetterà di valorizzarlo nel sistema assistenziale entrando di diritto nell’equipe assistenziale poiché l’entrata nell’area socio-sanitaria, permetterà di mettere in evidenza la necessità di rivedere le competenze, la formazione, i corsi di aggiornamento e addirittura prevedere un albo. Come UIL FPL, pertanto, siamo pronti a promuovere una grande campagna per dare all’OSS una “mission” specifica e corretta su ciò che si vuole raggiungere”.