Frascati supera Brindisi per l’esperimento di fusione nucleare Enea del Divertor Tokamak Test
Non sarà Brindisi ad ospitare l’esperimento di fusione nucleare Enea del Divertor Tokamak Test. Ieri,infatti, il consiglio di amministrazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha approvato la relazione conclusiva con la graduatoria finale delle nove località candidate ad ospitare la Divertor Tokamak Test facility, il centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare che avrebbe portato, tra costruzione e laboratorio a regime, oltre 1.500 posti di lavoro sul territorio.
La commissione, dopo aver valutato i requisiti tecnici, economici ed ambientali richiesti, ha deciso di dare il punteggio più alto al sito di Frascati, mentre il Centro ricerca Enea della Cittadella della ricerca di Brindisi si è dovuto accontentare della seconda piazza, seguito da Manoppello, in provincia di Pescara (Abruzzo). E poi ancora Brasimone (Emilia-Romagna), Casale Monferrato (Piemonte), Capitolo San Matteo-Salerno (Campania), Porto Marghera (Veneto), Ferrania (Liguria) e La Spezia (Liguria).
Nella relazione, particolare, nel paragrafo su Brindisi si sottolinea che “il sito è idoneo ad ospitare l’esperimento Dtt”, con un elenco preciso delle aree messe a disposizione, oltre alla disponibilità da parte della Regione Puglia di cofinanziare l’esperimento con 30 milioni di euro. Ma, alla fine, la Cittadella brindisina ha ottenuto 209,50 punti mentre il centro di Frascati 213,49. Uno scarto minimo, dovuto soprattutto al valore degli edifici messi a disposizione. Sul fronte dei requisiti essenziali, degli elementi aggiuntivi e dei requisiti economici, infatti, Brindisi aveva totalizzato 200 punti mentre Frascati solo 191.
Gli immobili messi a disposizione all’interno della Cittadella, tuttavia, sono stati valutati in poco più di 4,5 milioni di euro, dunque 4,5 punti da aggiungere al totale, oltre ad altri cinque per i 5 milioni di euro in più rispetto ai 25 milioni “base” messi a disposizione dalla Regione, per un totale, appunto, di 209,50. Per il sito di Frascati, invece, il valore degli immobili era di poco inferiore ai 22 milioni e mezzo di euro (il più alto in assoluto tra tutti i candidati, con uno scarto di oltre dodici milioni rispetto al secondo), per 22,4 punti da sommare ai 191, senza alcun bonus per il cofinanziamento regionale. Questo significa che se, per assurdo, la Regione Puglia avesse deciso di offrire 5 milioni di euro in più, ovvero 35 in totale, a spuntarla, per qualche decimale, sarebbe stata Brindisi e non Frascati.