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La Fials risponde alla P.O. del Dipartimento Materno Infantile del San Carlo

Alla recente nota della Posizione Organizzativa del San Carlo di Potenza -afferma Giuseppe Costanzo Segretario Provinciale della Fials-  in seguito alla Diffida sottoscritta dai lavoratori della Sala Operatoria di Ostetricia e Ginecologia e dalla Segreteria Fials  circa  la disposizione  che prevedeva ….“lavaggio barelle, lavaggio ferri chirurgici, etc)…. ed altre attività segnalate  come rifacimento letto oltre alla chiusura dei ROT.
Costanzo ritiene che la risposta della PO  riporta solo “giustificazioni” per certi versi ammissivi, di una errata gestione che delinea chiaramente il demansionamento del Personale distante dal Ruolo degli stessi. Il tutto, ribadisce Costanzo comporta l’avvio di iniziative individuali di tutela ove l’utilizzo dequalificante del personale Infermieristico dovesse continuare a riscontrarsi.
La P.O.  cita sapientemente il DDL 1324 che, erroneamente, annovera detta figura OSS nel ruolo sanitario , il citato DDL individua per gli OSS l’area socio–sanitario e,. di conseguenza nella nota di riposta  viene citata la possibilità per il personale OSS  con il CCNL del 21.05.2018  art. 86 “Indennità per particolari condizioni di lavoro…” Comma  7 “Al personale Sanitario ….. ”  ma è palesemente fuori strada.
Il sindacalista Costanzo -dichiara- che per completezza d’informazione  il sistema di classificazione professionale sarà oggetto di revisione ai sensi dell’art. 12 del nuovo CCNL, nell’alveo delle vigenti disposizioni di leggi ed è davvero preoccupante la mancata conoscenza dell’inquadramento giuridico del personale che una Posizioni Organizzativa deve gestire.
Costanzo invita la P.O., ad evitare facili strumentalizzazioni tra le diverse figure professionali e per quanto sopra esposto invita la Direzione Generale dell’A.O. Regionale San Carlo di Potenza, per quanto di competenza a voler assumere immediati accorgimenti utili a porre subito termine ad una gestione delle Risorse Umane, da parte della P.O., preoccupantemente e contraria alle prerogative di tutela della professionalità del personale dipendente. Gestioni di questo tipo -conclude Costanzo-  espongono, tra l’altro , l’Azienda al rischio di azioni risarcitorie diffuse da parte di lavoratori demansionati.

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