Parco dell’Appennino Lucano organizza per il 2019 un convegno scientifico internazionale con Giros sulle orchidee spontanee
Le orchidee spontanee presenti nel territorio dell’area protetta sono uno dei principali fiori all’occhiello della ricca biodiversità del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Partendo da questa considerazione i vertici dell’Ente hanno deciso di puntare sulla divulgazione delle ricerche e degli studi su questa preziosa specie floristica.
L’azione divulgativa sarà realizzata attraverso un convegno a carattere scientifico, di livello internazionale, che si svolgerà nel corso del prossimo anno, organizzato dal Parco dell’Appennino Lucano e realizzato dal GIROS (Gruppo Italiano Ricercatori Orchidee Spontanee) con la collaborazione del CEAS Bosco Faggeto di Moliterno. L’obiettivo è quello di dare rilievo al patrimonio naturalistico costituito dalle orchidee spontanee e di divulgare i risultati che i ricercatori hanno elaborato nel corso dei numerosi studi che hanno interessato la nostra area protetta. L’osservazione della biodiversità di valore, e in particolare di questa rara specie floristica, è un formidabile veicolo per attirare sul territorio del Parco sia gli studiosi della materia provenienti da diverse parti del mondo, sia i cultori delle riserve naturalistiche e gli amanti del turismo verde, per fornire l’occasione di scoprire e apprezzare le bellezze naturali che il Parco dell’Appennino Lucano racchiude.
Il convegno si svolgerà dal 22 al 25 maggio 2019, e avrà il suo quartier generale è la sede del Parco. Il programma delle giornate prevede escursioni quotidiane per l’osservazione diretta delle orchidee da parte dei partecipanti, che giungeranno da diverse nazioni. Le visite sul campo saranno seguite da seminari di approfondimento. Non mancherà l’occasione di far conoscere ai presenti le bellezze della Basilicata e far assaporare la bontà dei prodotti tipici.
“La valorizzazione del nostro Parco –ha dichiarato il vicepresidente Vittorio Triunfo- passa necessariamente attraverso azioni di qualità che possano attirare verso la nostra area protetta l’interesse di quanti vanno alla ricerca di natura protetta e di biodiversità rara, e il compito dell’Ente Parco deve essere quello di custodire e salvaguardare questo prezioso patrimonio, ma anche di farlo conoscere e renderlo fruibile il più possibile. Il nostro sforzo è coniugare nel modo più armonico le esigenze di conservazione naturalistica e le legittime aspirazioni di fruizione del patrimonio di biodiversità, nella logica di una funzione delle aree protette che non è più quella della salvaguardia passiva ma della salvaguardia attiva.”
Purtroppo con molto ritardo ho letto questo post………un solo commento……..che cosa ci fà la foto di una orchidea esotica (Phalaenopsis Amabilis) originaria dell’asia in un post sulle orchidee spontanee ITALIANE?
Purtroppo questa immagine campeggia in molte locandine e in un tabellone(spero uno solo) sulla sentieristica nei boschi di un comune della Val D’Agri.
Il parco ha molte foto di orchidee spontanee lucane perciò vi PREGO chiedete loro una foto e sostituite IMMEDIATAMENTE la Phalaenopsis ……ne va dell’immagine della nostra regione.
Antonio
Grazie per la segnalazione.
Grazie per la rapidità dell’intervento, non tutti hanno la capacità di recepire e di intervenire rapidamente.
Per completezza la foto esposta è di una orchidea molto comune nei prati montani del Parco dell’Appennino Lucano.
Di tratta di una Dactylorhiza sambucina (L.) Soó1962 nella sua forma rosa. Generalmente questa specie assume colori che vanno dal giallo al rosa sino al rosso scuro con esemplari che assumono colorazioni di transizione tra questi colori base.
Antonio