“Mogol si racconta”, a Palazzo Lanfranchi la storia del grande paroliere della musica italiana
Non è soltanto uno dei più grandi autori italiani, ma anche un uomo dalla vita straordinaria che ha dato vita alle canzoni più indimenticabili della nostra storia. Mogol, sul palco della terrazza di Palazzo Lanfranchi a Matera, ha assistito al racconto della sua vita raccontandone alcuni dei momenti più belli in una piacevole chiacchierata con il giornalista Livio Costarella per “Mogol si racconta”, spettacolo promosso nell’ambito del cartellone della Camerata delle Arti in cui l’autore ha ripercorso in musica le tappe più importanti della sua carriera. E’ quanto si legge nella nota diffusa dagli organizzatori.
Da “Emozioni” a “Il mio canto libero”, a “La prima cosa bella” a “Se stasera sono qui”, fino a “Se stiamo insieme” e “Giardini di marzo”, la musica si è alternata – si legge nella nota – agli aneddoti della vita di Mogol raccontati a Livio Costarella dal diretto interessato. Anche alcuni brani della cantautrice Rita Zingariello e una inedita Ave Maria composta dal maestro Giusto, dedicata a Mogol da Francesco Zingariello ospite della serata.
Dal rapporto con Lucio Battisti a quelli con Mina, Riccardo Cocciante, Luigi Tenco, Nicola Di Bari e tanti altri interpreti della canzone italiana, il grande autore non ha dimenticato Pino Mango morto quattro anni fa che con lui aveva instaurato un forte legame umano e professionale. “L’ho incontrato per la prima volta alla Cetra Fonit dove ero con Mara Maionchi, nuovo direttore artistico. Uscendo – ha detto Mogol durante la serata – avevo sentito la sua voce che mi aveva colpito per la sua particolarità. Sono entrato nella sala in cui stava suonando e lui mi aveva salutato chiedendomi di scrivere il testo di quella canzone. Mi sono tolto il cappotto e ho scritto. Così è nata ‘Oro’. Era un artista di livello mondiale, non c’è nessuno che canta come lui. Mango era un uomo di grande dignità come dimostrano anche le circostanze della sua morte quando dal palco, pochi attimi prima di morire, ha chiesto scusa al pubblico per il malore che lo stava cogliendo”.
A interpretare i grandi successi le voci di Maria Grazia e Rita Zingariello, Daniela Sornatale accompagnate dalla formazione composta dai 30 musicisti dell’Orchestra di Puglia e Basilicata sotto la direzione del Maestro Valter Sivilotti che ha curato anche gli arrangiamenti orchestrali originali. Di grande intensità – conclude la nota – l’assolo del giovane violoncellista Clemente Zingariello.