Unibas, inaugurato l’anno accademico 2018-19
“Qualche giorno fa abbiamo approvato la nuova legge sul diritto allo studio. I principi affermati sono: eguaglianza ed equità, capacità, parità, lotta alla discriminazione, promozione dello sviluppo economico, sociale, della occupazione, della cultura e della ricerca scientifica. In questa rinnovata cornice normativa, credo che siano maturi i tempi per immaginare l’apertura della Facoltà di Medicina e Chirurgia”. Lo ha annunciato oggi, a Potenza, l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Roberto Cifarelli, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Basilicata. “Se ne discute da anni – ha proseguito l’esponente dell’esecutivo lucano – ed il territorio lo richiede con forza. Ne conseguirebbero benefici occupazionali e la crescita dell’intero comparto sanitario, con una integrazione virtuosa tra attività scientifica, didattica e assistenza. La strada è stata segnata. Ma siamo consapevoli che il risultato potrà essere raggiunto solo con una forte alleanza tra i diversi livelli istituzionali e l’Università con le sue plurali componenti. L’inaugurazione di oggi non è un rito da officiare, ma, al contrario, un ulteriore passaggio di un legame consolidato, che vede Regione e Università della Basilicata camminare insieme con l’obiettivo di rafforzare sempre di più la presenza ed i servizi del nostro Ateneo. L’Unibas è parte integrante del profilo identitario della nostra regione, ed i Rettori, il corpo docente che si sono succeduti nel tempo, e, oggi, il lavoro puntuale e generoso della Rettrice Aurelia Sole, hanno fatto sì che ogni cittadino lucano si possa sentire orgoglioso di questo presidio scientifico e culturale”. L’assessore ha ricordato l’impegno della Regione Basilicata, nel sostituirsi al governo nazionale “in questi anni di carenza finanziaria”. “Ritengo sia ora necessario – ha messo in chiaro l’assessore – fare un ulteriore passo avanti: il sostegno diretto della Regione Basilicata di 10 milioni di euro all’anno consente all’Ateneo di svolgere il proprio compito istituzionale nel campo della ricerca e della didattica, ma, in vista della scadenza del piano dodicennale (2024), credo sia importante prevedere un aumento del suddetto contributo regionale. In modo da aumentare l’offerta formativa, rendere più efficienti i servizi, investire ancora di più in tecnologia e infrastrutture per gli spazi a disposizione degli studenti. Senza dimenticare, però il ruolo del governo nazionale, che dovrebbe modificare i criteri di ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) … e noi ci batteremo, come ci battiamo, sui tavoli nazionali affinché il “peso” dei piccoli Atenei aumenti e che aumenti, soprattutto, quello degli Atenei del sud. E’ insopportabile che le famiglie lucane investano nella formazione dei propri figli negli Atenei del nord, producendo, loro malgrado, un doppio danno alla nostra società: trasferiscono risorse economiche e depauperano il sud del capitale umano rappresentato dai giovani”. Dopo aver ricordato “l’ultimo accordo triennale” che ha reso possibili “Il consolidamento, l’incremento e il miglioramento qualitativo dell’offerta formativa delle sedi di Potenza e Matera”, ma anche della “ricerca scientifica e didattica”, Cifarelli si è soffermato “sui lavori di completamento del Campus di Matera, che sono finalmente terminati. Un passo importante è stato realizzato, ma, non basta. In prospettiva – ha continuato l’assessore – il Campus va integrato con il confinante stabile che oggi ospita gli uffici della Regione e con il completamento dei lavori dello studentato con 180 posti letto, previsti per fine 2019. Avremo una cittadella universitaria dei “Sassi” moderna, accogliente con un forte appeal per gli studenti italiani e stranieri. La Regione Basilicata – ha proseguito – nell’ambito del programma operativo Fesr 2014-2020 ha presentato la strategia regionale per l’innovazione e la specializzazione intelligente, nell’ambito di automotive, aerospazio, bio-economia, energia e industria culturale. In questo contesto, l’Università della Basilicata ha assunto un ruolo centrale in una serie di attività relative alla innovazione, come ad esempio l’apertura nel Campus di Macchia Romana di un incubatore di imprese per start-up innovative. Inoltre, a conferma di quanto sia forte il legame Regione ed Università, aggiungo che per l’anno accademico 2018-2019 sono 27 le borse di dottorato che sono state finanziate per un importo complessivo di 1 milione e 755 mila euro, nell’ambito della seconda edizione dei dottorati innovativi di ricerca con specializzazione in tecnologie abilitanti in industria 4.0”.