Stea su questione discarica ex Martucci di Conversano
L’assessore all’Ambiente, Gianni Stea, ha diffuso la seguente nota: “In risposta alle affermazioni diffuse dal Movimento 5 Stelle sulla discarica ex Martucci di Conversano, è opportuno precisare che la Regione da oltre 6 anni monitora il territorio attraverso campagne mirate di controllo e analisi delle matrici ambientali (acqua e suolo) e dei pozzi spia, attività effettuate dall’organo di controllo preposto, Arpa Puglia, dal Cnr, dall’Università di Bari, di intesa con i Comuni di Conversano, Rutigliano e Mola ed un comitato cittadino. La sentenza definitiva del Giudice penale ha escluso ipotesi di disastro ambientale e di contaminazione tale da superare le soglie di rischio. Infatti, gli esiti dei monitoraggi esperiti dalla Regione negli anni hanno escluso categoricamente problematiche di inquinamento ambientale e presenza diffusa di sostanze pericolose. Fatto che nega totalmente quanto affermato dalla consigliera Antonella Laricchia.
Pertanto, voglia spiegare la consigliera Laricchia a quali “storture” connesse alla gestione dei rifiuti fa riferimento, ovvero a quali “criticità ambientali” alluda, onde evitare di creare inutili allarmismi e diffondere ingiusto discredito nell’operato del Governo regionale. Tale comportamento politico del M5S risulta, di fatto, lesivo, peraltro, dell’operato del sistema amministrativo pubblico, ma anche della pubblica incolumità.
A tal proposito, è fondamentale evidenziare che la cosiddetta “post gestione”, per legge, si riferisce alla gestione di un sito di discarica esaurito e non destinato all’ esercizio come quello in questione. Infatti, le vasche A e B della discarica Martucci in questione, sono due vasche di bacino, di cui una vasca completamente vuota e l’altra in minima parte utilizzata. Inoltre, una ‘bonifica’ di area, così come definita e richiesta dalla consigliera Laricchia, si tradurrebbe solo in danno erariale, non essendosi verificate, come confermato dal Giudice penale, le violazione specifiche di cui all’articolo 242 e seguenti del D.Lgs. 152/06, non avendo, appunto, riscontro di alcun superamento delle soglie di rischio. Non risponde al vero, inoltre, l’attribuzione di alcuna responsabilità agli Enti da parte dell’Autorità Giudiziaria, bensì solo la richiesta di far fronte alle verifiche previste per tale tipologia di impianto e di eventuali interventi di rito. A tal proposito la Giunta regionale – su mia proposta – ha già deliberato di assegnare 330 mila euro ai Comuni interessati per ogni attività di controllo e tutela del territorio.
Pertanto, nel risultare poco chiaro, oltre che tecnicamente errato, quanto affermato dalla consigliera Laricchia, fatto che configurerebbe, così come proposto dalla stessa, ipotesi di procurato allarme, l’Ente Regione dà sin d’ora la piena disponibilità alla effettuazione di ulteriori verifiche e controlli chimico-analitici del caso, nonché alla attuazione di qualsivoglia ulteriore intervento tecnico e finanziario a tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Voglia quindi il Ministro Costa prendere atto del buon operato del Governo regionale della Puglia”.