Siglato a Salerno un accordo programmatico per la conservazione della lepre italica
Il direttore del “Parco Gallipoli Cognato-Piccole Dolomiti Lucane” Marco Delorenzo ha partecipato, mercoledì scorso 30 marzo, nel palazzo della Provincia di Salerno, alla firma di un importante accordo programmatico per la conservazione della lepre italica. Lo comunica il presidente del Parco regionale, Rocco Luigi Lombardi. Erano presenti all’incontro il presidente e il direttore del “Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano” Amilcare Troiano e Angelo De Vita; il dirigente del Settore Foreste della Regione Campania Daniela Lombardo; l’assessore provinciale Caccia e Pesca di Salerno Antonio Mauro Russo; Francesco Riga, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) e un esponente dell’Istituto Gestione Fauna (Igf). Durante i lavori del tavolo tecnico, Egidio Mallia, veterinario dell’ente “Parco Gallipoli Cognato”, ha illustrato le attività condotte nel parco, evidenziando come il successo riproduttivo, ottenuto in area faunistica, rappresenti uno dei principali punti previsti nel Piano d’azione nazionale per la lepre italica, edito dallo stesso Ministero dell’Ambiente, che prevede che tali soggetti vengano reintrodotti in aree dove la specie ormai si è estinta, auspicandone un successivo ritorno. Tale iniziativa, già in programma nel territorio della Regione Basilicata attraverso un progetto di reintroduzione, prevede il rilascio di alcuni individui marcati in un’area protetta regionale. Con finalità simili, è stato siglato questo importante accordo programmatico tra Enti, finalizzato, appunto, alla conservazione della specie secondo gli indirizzi riportati nel Piano d’azione adottato dal Ministero dell’Ambiente. Il direttore del “Parco Gallipoli Cognato” Marco Delorenzo ha evidenziato che “questo accordo rappresenta un importante momento di collaborazione tra diversi enti implicati nella gestione faunistica, che, unendo le forze e adottando strategie comuni, si impegnano concretamente in favore della conservazione e l’incremento della biodiversità”.
Vito Sacco