La Filca Cisl stronca il decreto sblocca cantieri
Il
segretario generale della Filca Cisl nazionale, Franco Turri, e il
segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre,
bocciano il decreto sblocca cantieri ed esprimono preoccupazione per gli
effetti sulla legalità. “Il nostro giudizio sullo sblocca-cantieri –
spiega Turri – resta immutato, nel metodo e nel merito: siamo delusi e
preoccupati da un testo che non solo non sbloccherà alcuna opera, ma che
bloccherà invece quel percorso di legalità avviato faticosamente nel
settore delle costruzioni, notoriamente terra di conquista della
criminalità. Il governo ne prenda atto e cambi subito il provvedimento
sblocca-illegalità. Portare al 50 per cento i lavori da subappaltare o
innalzare la soglia massima per l’affidamento diretto dei lavori, sono
due misure che non sbloccheranno un solo cantiere, ma che pongono invece
un serio rischio di illegalità nel settore edile, perché favoriscono il
riciclaggio del denaro sporco e le infiltrazioni delle organizzazioni
criminali nel sistema degli appalti. Il ricorso al subappalto a catena,
per esempio, ha come effetto una riduzione della spesa per realizzare
l’opera, pregiudica la concorrenza leale tra le imprese, abbassa la
qualità del lavoro, si pensi a strade o ponti, costringe gli
imprenditori ad abbassare le retribuzioni degli addetti, favorisce
l’evasione fiscale e contributiva, fa aumentare i rischi di infortuni
per i lavoratori, per il risparmio delle risorse destinate alla
sicurezza”.
“Davvero
non si comprende il motivo per cui questo governo non ha tenuto in
minimo conto le osservazioni nostre e della Cisl nazionale, evitando
addirittura di consegnare alle parti sociali il testo definitivo del
provvedimento. Un atteggiamento che stigmatizziamo perché calpesta le
più elementari regole di relazioni sociali e non fa il bene del Paese.
Il nostro giudizio sul decreto quindi resta fortemente negativo nel
metodo e nel merito, e dopo lo sciopero del 15 marzo scorso, con 20 mila
persone in piazza del Popolo, siamo pronti a nuove mobilitazioni per
affermare la legalità nelle costruzioni e per chiedere misure per una
vera ripresa del settore. Il decreto, dunque, non sblocca i cantieri,
non dà lavoro alle persone, non rimette in moto l’economia, non salva le
imprese, grandi o piccole che siano. E invece solo il rilancio delle
costruzioni, come è noto, è in grado di rimettere in moto l’intera
economia, oggi in recessione. Il governo rimedi a questo enorme
sbaglio”, conclude Turri.
Anche
per il segretario regionale Michele La Torre “così com’è il decreto
sblocca cantieri è un buco nell’acqua e mette a repentaglio la legalità
nei cantieri con il ricorso generalizzato allo strumento del subappalto”