Danni da fauna selvatica, la Cia Basilicata chiede la riforma radicale della legge
Una riforma radicale della legge sulla fauna selvatica per affrontare concretamente un problema ormai fuori controllo. L’ha chiesta la Cia-Agricoltori Italiani, presentando a Potenza e in videoconferenza a Roma, una proposta di modifica della legge 157/92 che regola la materia. All’incontro nella sede della Cia – presieduto da Donato Distefano coordinatore Cia Potenza-Matera – hanno partecipato il Presidente della Provincia di Potenza Rocco Guarino, Agnese Lanzieri Dipartimento agricoltura Regione Basilicata, Giovanni Musacchio ATC 2 Potenza, rappresentanti dell’Anci.
“E’ importante che si superi l’emergenza cinghiali innanzitutto con una presenza, secondo stime della Cia tra i 60 e i 70 mila capi, si semplifichino le procedure e si introducano criteri oggettivi per la stima dei danni, si istituisca un Fondo per risarcire le imprese agricole utilizzando anche parte dei proventi delle tasse di concessione governativa”. Di qui la proposta di un tavolo in Regione con la presenza dei funzionari dei tre Dipartimenti interessati, delle Province, degli Atc, degli Enti Parco, delle associazioni agricole e dei cacciatori.
“L’esempio più lampante riguarda i cinghiali, responsabili dell’80% dei danni all’agricoltura: si è passati da una popolazione di 50 mila capi in Italia nel 1980, ai 900 mila nel 2010 fino ad arrivare a quasi 2 milioni nel 2019. E’ del tutto evidente, quindi, che bisogna tornare a carichi sostenibili delle specie animali, in equilibrio tra loro e compatibili con le caratteristiche ambientali, ma anche produttive e turistiche, dei diversi territori. – affermano dalla Cia Basilicata – Bisogna rafforzare l’autotutela degli agricoltori, perchè sui propri terreni i produttori devono poter essere autorizzati ad agire in autotutela, con metodi ecologici, interventi preventivi o anche mediante abbattimento. Ad oggi, i danni diretti al settore agricolo accertati dalle Regioni corrispondono a 50-60 milioni di euro l’anno. Gli agricoltori hanno diritto al risarcimento integrale della perdita subita a causa di animali di proprietà dello Stato, comprensivo dei danni diretti e indiretti alle attività imprenditoriali. Bisogna superare la logica del “de minimis”; mentre criteri, procedure e tempi devono essere omogeni sul territorio, con la gestione affidata alle Regioni.
Cia Agricoltori Italiani