Appalti, Cgil Cisl Uil: “Decreto sblocca cantieri da modificare”
A
una settimana dalla giornata di mobilitazione lanciata da Cgil, Cisl e
Uil sul decreto sblocca cantieri, con un sit-in programmato per martedì
28 maggio alle 9:30 in Piazza di Montecitorio, si registra la netta
presa di posizione delle segreterie regionali di Cgil Cisl Uil che in
una nota spiegano le ragioni che hanno indotto la triplice a mobilitarsi
contro un pacchetto di norme che, secondo il sindacato, “modificano
profondamente e non in meglio un pezzo significativo del codice degli
appalti”.
“Come
Cgil, Cisl e Uil ci siamo subito dichiarati contrari per le modalità
che il governo ha voluto utilizzare nel licenziare un testo così
complesso e importante senza il coinvolgimento attivo delle
organizzazioni sindacali viste le ricadute che queste scelte potrebbero
avere sulla vita dei lavoratori coinvolti negli appalti. Nello specifico
le modifiche apportate al codice degli appalti depotenziano il lavoro
portato avanti in questi anni per dare maggiore qualità alla
realizzazione delle opere, per la trasparenza e la legalità, la giusta
applicazione contrattuale e di conseguenza la tutela delle lavoratrici e
dei lavoratori”.
Diversi
i punti contestati dai sindacati confederali: “Dal ritorno al
regolamento unico degli appalti che ci riporta alla Legge Obiettivo, che
è stato uno dei motivi del disastro nel sistema degli appalti, alla
riproposizione dell’aggiudicazione dei lavori con il criterio del
massimo ribasso; dall’aumento della percentuale del subappalto, passata
dal 30 al 50 per cento all’accantonamento del progetto integrato in
favore del progetto definitivo, che rischia di far lievitare le varianti
in corso d’opera”. Nel mirino di Cgil, Cisl e Uil anche
“l’aggiudicazione diretta, senza gara, per i lavori di importo pari o
superiore ai 200 mila euro, mentre tra i 40 mila e i 200 mila euro è
prevista la procedura negoziata; infine la possibilità che l’impresa
possa partecipare ad una gara anche con il Durc non in regola,
impegnandosi però alla regolarizzazione della posizione prima del
termine dei lavori salvo esclusione”.
“Nel
corso dell’audizione che si è tenuta lo scorso 6 maggio al Senato, dove
abbiamo presentato diversi emendamenti al decreto, è emersa la volontà
comune mettere in campo tutte quelle iniziative utili a scongiurare
l’approvazione di una legge che riteniamo pericolosa nel settore degli
appalti pubblici e che potrebbe determinare ripercussioni negative sulle
lavoratrici e sui lavoratori in tema di sicurezza e corretta
applicazione contrattuale”, concludono Cgil Cisl Uil.