Convegno sui Diritti delle vittime di crimini internazionali
Nella sala delle conferenze del Palazzo dell’Annunziata si è svolto l’incontro programmato dall’Unitre (Università delle tre Età della sede di Matera) presidente prof. Franco Nicoletti, sul tema: Accesso alla Giustizia – “I diritti delle vittime di crimini internazionali”.
Relatrice di grande spessore culturale, ha tenuto avvinto e attento il pubblico presente composto da avvocati, magistrati e iscritti della Università.
Ha introdotto i lavori il presidente Nicoletti con il suo saluto e la prof.ssa Anna Maria Cammisa, a cui ha fatto seguito la relatrice Silvana Arbia, Registrar della Corte penale Internazionale dell’Aia, originaria lucana, reduce dal premio “Nicola Sole” ricevuto dal sindaco di Senise, Giuseppe Castronuovo e dal presidente della Regione De Filippo.
La dottoressa ha disquisito sulla istituzione della Corte di Roma relativo ai diritti delle vittime di crimini internazionali, sottolineando che essa “E’ nata nel 1998 ed è stato un grande progresso quale corte permanente nello Statuto di Roma.
Le grandi Potenze non hanno ratificato lo Statuto di Roma che è l’esempio di completezza. E’ previsto un Fondo speciale di Garanzia per le vittime che dovrà assicurare le Riparazioni.
“I giuristi – spiega – stanno cercando di capire il concetto di Riparazione (che può essere una riabilitazione) per stabilire il livello internazionale e stiamo cercando di confrontarci attraverso incontri con le associazioni. C’è stata una giurisprudenza importante di cui molti non ne sono a conoscenza. Con i mezzi di oggi non ci sono scusanti. Bisogna coinvolgere tutti nei problemi che ci riguardano. La Corte di Roma di oggi deve occuparsi di crimini internazionali e applicare gli strumenti che lo Statuto di Roma da. In questo momento, la Corte si occupa di due situazioni Dancover e Libia.
Lo Statuto di Roma, adottato nel 1998, è in vigore dal 2002. E sul principio di legalità la Corte non può impegnarsi per i crimini commessi in precedenza.
Per quanto riguarda la partecipazione, devo dire che vi sono mille persone provenienti da 72 nazionalità diverse, di differente cultura giuridica e di lingua. Si devono recare sui luoghi e teatri degli avvenimenti e spiegare loro quando e in che condizioni la Corte può intervenire. Bisogna assistere e fornire un avvocato ben qualificato, raccogliere punti di vista delle persone che hanno subito i crimini.
L’articolo 21 dello Statuto della Corte di Roma salvaguarda i diritti delle persone e questo perché la Corte ha grande chance e grande opportunità. La Corte è molto attenta ai bambini a cui è stata tolta la possibilità di essere persona, a cui è stata tolta una cosa importante.
I crimini devono essere puniti secondo l’accesso alla Riparazione.
La tortura è un crimine internazionale che non si prescrive mai. L’intervento della Corte è molto limitato e, non possiamo correre il rischio che qualche criminale passi dal nostro territorio.
I giudici sono candidature proposte e non possono subire le influenze dello Stato di provenienza.
Ad Aliano (MT) – prosegue Arbia – si può proporre un Istituto Internazionale. E’ un progetto difficile, ma penso che la Basilicata si può proporre, presentare le conoscenze, le potenzialità. Ho molta fiducia della mia Regione e delle persone che ci vivono.
Nella Corte – conclude Arbia – c’è una sezione dove gli avvocati possono iscriversi se hanno i requisiti e sono soggetti ad un concetto Etico”.
E’ seguito il dibattito in cui sono interventi tra gli altri il magistrato materano Roberto Spagnolo, l’avvocato Pinto, il dirigente scolastico Mario Staffieri.
La sede della Corte sarà all’Aja, come stabilisce l’Articolo 3, il quale aggiunge che la Corte potrà riunirsi altrove qualora lo ritenga opportuno.
L’Articolo 4 stabilisce che la Corte dovrà avere personalità giuridica internazionale e potrà esercitare le proprie funzioni e poteri sul territorio di qualunque stato partecipante nonché, previo accordo speciale, sul territorio di qualsiasi altro stato.
Carlo Abbatino