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CISL Confederale e CISL FP Basilicata accusano la Regione di “comportamenti antisindacali”

Da tempo si stanno consumando in Regione, da parte dell’Amministrazione Bardi, numerosi comportamenti antisindacali in merito alla gestione del personale e pertanto devono cessare immediatamente, altrimenti saranno attivate le azioni legali a tutela delle prerogative e dei diritti dei lavoratori e dei sindacati. E’ quanto dichiarano i Segretari Generali della Cisl confederale e della Cisl Funzione Pubblica di Basilicata, oltre che di comparto, Gambardella, Bollettino e Sarli.
In particolare, continuano, denunciamo con forza la riduzione, unilaterale, degli stanziamenti per le posizioni organizzative di ben 650 mila euro senza attivare, però, la contrattazione decentrata come prescrive il contratto nazionale di lavoro, essendo una spesa storica e vincolata a tale istituto contrattuale a seguito delle precedenti contrattazioni decentrate.
Si sta procedendo, poi, aggiungono, impoverendo tutti i dipendenti regionali, ed in dispregio delle prerogative sindacali oltre che in maniera sempre unilaterale, ad attribuire compensi stratosferici ai nuovi Dirigenti esterni o addetti alle Segreterie, addirittura senza neppure i requisiti culturali adeguati, e distogliendo, sempre dalla spesa del personale, somme che vanno invece contrattate con il sindacato.
“Siamo oltremodo allarmati e stupiti, rimarcano Gambardella, Bollettino e Sarli, di tanta generosità dell’Amministrazione Bardi verso i nuovi Dirigenti esterni, peraltro inopportuni oltre che assunti in violazione del Decreto Legislativo 165 del 2001, considerate le tantissime ed eccellenti professionalità interne che da tempo chiedono la valorizzazione ed i riconoscimenti che hanno meritato sul campo per decenni.
La Cisl Confederale e di Federazione del lavoro pubblico chiede, pertanto, di
sospendere e rivedere tutti i provvedimenti che non hanno visto il coinvolgimento del sindacato, essendo materie inerenti la gestione del personale e di conseguenza sottoposte al confronto sindacale ai sensi degli articoli 6 e 7 del Decreto Legislativo 165 /2001 e degli artt.4,5,6,7 e 8 del Contratto nazionale di lavoro del 21 maggio 2018.
Se non cesseranno, pertanto, i comportamenti antisindacali e non si aprirà
immediatamente un tavolo di confronto con il sindacato in Regione, la CISL preavvertono Gambardella, Bollettino e Sarli, attiverà azioni legali non solo a tutela delle prerogative sindacali ma anche e soprattutto a tutela della dignità e dei diritti dei dipendenti regionali, offesi e mortificati, oltre che danneggiati poiché si tolgono le somme loro spettanti per affidare incarichi all’esterno, illegittimi, superpagati ed assolutamente non necessari.
La CISL chiede, infine, all’Amministrazione Bardi, per evitare tensioni che danneggiano comunque la comunità lucana, di convocare immediatamente tutte le Organizzazioni Sindacali per instaurare relazioni sindacali stabilì, improntate al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti. Il tavolo sindacale dovrà affrontare numerose problematiche, quali la riorganizzazione generale degli uffici e dei servizi, la chiusura delle procedure delle progressioni 2018 e l’avvio di quelle del 2019 nonché l’incremento del fondo del salario accessorio come previsto dal Decreto Madia, dlgs n.75/2017, un programma accelerato di stabilizzazione del precariato e di progressioni verticali riservate al personale interno e tante altre questioni, quali l’avvio di procedure trasparenti di meritocrazia, ecc. che la precedente Amministrazione non ha saputo affrontare e risolvere, nonostante le nostre continue sollecitazioni

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