“Vieni…ti racconto una storia…”
“VIENI … TI RACCONTO UNA STORIA …”
(Racconto di Annamaria Antonelli)
Comincio il mio racconto presentandomi: sono Annamaria e vivo a Matera, la città dei Sassi. Mi piace la fotografia e scatto tante foto in modo “istintivo”, senza tecnica, solo con il mio cellulare.
Una sera, com’è mia abitudine fare, giravo nella centralissima Piazza Vittorio Veneto per alcune fotografie e casualmente, senza pensarci, ho scattato una foto apparentemente senza significato: c’erano due pioli. L’ho
poi mostrata a mia madre e lei subito mi ha detto: “Sai cosa sono quei due pioli? Sono detti i due pezzoni (U dij pzzjn) e rappresentavano i due testimoni nei contratti e negli accordi tra le persone e, anche se c’erano i
notai, molti contratti si facevano sulla parola tra galantuomini! Vieni a sederti con me, ti racconto una storia…”
“Come sai la nostra famiglia lavorava nei campi e le cosiddette buone annate si alternavano con quelle di magra raccolta. I terreni erano alcuni di proprietà e altri a mezzadria, c’era il padrone del terreno e il mezzadro che lo coltivava. Il raccolto si divideva a metà tra loro con un accordo davanti ai due “testimoni” il 15 Agosto di ogni anno, giorno dell’Assunta (detto anche di Santa Maria). Nello stesso giorno si pagavano anche i fitti relativi ai contratti, stipulati durante l’anno, per i terreni e/o per le case. A volte quanto guadagnato con la vendita del raccolto non era sufficiente a pagare la locazione e i contadini preoccupati chiedevano di lavorare a giornata o dovevano chiedere un prestito a chi era benestante, ancora una volta
davanti a “U dij pzzjn” i silenziosi testimoni. A fine accordo il creditore diceva, nel nostro dialetto: “Qui te li ho dati e qui li rivoglio”. Ma, quando non si riusciva a recuperare il credito alla scadenza, spesso ci si rivolgeva ad un intermediario, il cinciglione un insistente personaggio che alcuni credevano portasse sfortuna. E proprio per questa credenza popolare provvedevano al pagamento del debito in denaro o a volte con i prodotti agricoli.”
Storie come questa e altre più divertenti si raccontavano allora e si raccontano ancora oggi … servono come “Ricordi” …
Matera quest’anno è la capitale europea della cultura 2019 ma, la sua bellezza c’era già prima e ci sarà anche dopo questo anno di fama perché, secondo il mio pensiero, la natura non segue i tempi dell’uomo, si mostra
sempre nella sua bellezza in ogni epoca e regala ai nostri occhi quella serenità che si cerca continuamente nella vita quotidiana ma, che basta trovarla semplicemente aprendo la porta di casa.
Bellissimo racconto!