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Aree Marine Protette di Puglia esempi di gestione sostenibile della pesca e del territorio

La Puglia è regione virtuosa in tema di sostenibilità ambientale, valorizzazione delle risorse ittiche e delle zone costiere. E questo grazie anche a tre importanti esperienze delle Aree Marine di Torre Guaceto, Porto Cesareo e delle Isole Tremiti, esempi di gestione sostenibile della pesca e dell’ecosistema costiero che coniugano la salvaguardia  dell’ambiente e degli stock ittici e creano valore in termini di turismo e sviluppo economico.

 

Se n’è parlato questa mattina nella Sala Agorà del Padiglione 18 della Fiera del Levante nell’ambito delle attività istituzionali organizzate dal Dipartimento regionale Agricoltura – Servizio FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), all’interno di un fitto calendario di iniziative che rientrano nel progarmma intitolato “DaMARE: Blue economy, sustenability and growth”.

 

“La Puglia si è dotata di una legge importante nel 2017 – ha dichiarato a margine del convegno il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano -, che sancisce il ruolo strategico della pesca per la nostra economia ma che soprattutto ribadisce il principio cardine della sostenibilità ambientale. Tanto è stato fatto fino ad oggi, grazie all’impegno dei pescatori, in primis, delle Capitaneire di Porto, delle associazioni di categoria: il nostro obiettivo, delle nostre politiche regionali, è mettere a sistema le buone prassi e, in un’ottica di condivisione e di creazione di valore aggiunto, realizzare le condizioni perché queste esperienze vengano trasferite da un’area marina all’altra. E’ una strategia vincente coniugare la necessità di salvaguardia degli ambienti e consentire ai pescatori, i veri protagonisti, la possibilità di poter auto-organizzarsi, sì da produrre disciplinari condivisi e validi su tutto il nostro territorio”.

 

Nell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, per esempio, è stato portato avanti un progetto per il miglioramento delle politiche di tutela e promozione, messo a punto nell’ambito del gemellaggio con il Parco marino di Karaburun, in Albania. Nelle aree in cui c’è stata condivisione è nata una nuova economia in cui è stato azzerato il conflitto tra ambiente e sviluppo. “La conservazione delle aree marine protette fa bene anche all’economia  – ha sottolineato  il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Corrado Tarantino -. Ogni euro che l’Istituzione investe ha un ritorno economico. Le Aree protette sono i primi difensori di uno sviluppo sostenibile.

 

 In Puglia sono diverse le esperienze che vedono i pescatori attori della gestione delle risorse locali, oltre a Torre Guaceto e Ugento è il caso di Porto Cesareo, anche questo modello di gestione sostenibile nato dal basso.  “Superate le iniziali diffidenze oggi sono gli stessi pescatori a farsi portatori di soluzioni ed idee per il miglioramento dell’area marina”, ha sottolineato Luciana Muscogiuri, biologa dell’AMP Porto Cesareo.

 

“Abbiamo lavorato sul rapporto di fiducia con i pescatori e creato, insieme, progetti di pescaturismo, accompagnamento alle imprese, creazione di un marchio di qualità. Un modello sperimentale di gestione condivisa con gli operatori locali, che crea lavoro ed economia”. Interessante è l’attività di recupero dei rifiuti in mare, proposto dagli stessi pescatori. Nei prossimi mesi partirà un progetto inserimento nel mercato dell’economia circolare, con il recupero e lo smaltimento delle reti da pesca, problema comune a tutte le marinerie. 

 

L’Area Marina delle Isole Tremiti è tra le poche AMP italiane a non avere ancora un piano di gestione, che potrebbe arrivare entro fine anno, come ha raccontato la direttrice, Carmela Strizzi. “In attesa di un piano ci siamo dotati di un disciplinare provvisorio che ci ha permesso di avviare una serie di interventi come l’installazione di gavitelli e il monitoraggio della Posidonia”. Gli ostacoli da superare, anche in questo caso, sono legati all’atavica diffidenza delle popolazioni locali rispetto ai vincoli che un’area protetta ed un parco impongono. “Negli ultimi mesi abbiamo ripreso il dialogo con le comunità  locali, e con i pescatori in particolare – ha aggiunto Strizzi. Oggi registriamo un aumento del 30% delle richieste di autorizzazioni di pesca da parte degli operatori rispetto agli anni precedenti. Crediamo fortemente nella possibilità di una gestione condivisa, poiché in gioco c’è il futuro stesso dell’area, il suo sviluppo, la sua economia, il suo delicato equilibrio marino, oggi al centro dell’attenzione mondiale anche per la scoperta nei fondali di un foresta di corallo”.

 

In chiusura dei lavori, è stato presentato  IDEAL, un progetto di cooperazione territoriale europea finanziato nell’ambito del Programma Interreg V/A Italia-Croazia 2014/2020. Il risultato principale di iDEAL consisterà nella messa a disposizione dei dati e delle conoscenze utili per valutare diverse alternative e opzioni per la pianificazione dei cambiamenti climatici e aumentare il numero di abitanti e di specie che beneficiano della pianificazione per l’adattamento climatico.

 

All’incontro, oltre ai responsabili delle AA.MM.PP, hanno partecipato il dirigente del Servizio regionale FEAMP, Aldo Di Mola, il  vicepresidente nazionale e coordinatore pugliese di Federparchi, on. Enzo Lavarra, il Servizio Parchi della Regione Puglia e le Associazioni di categoria.

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