Presentate le “Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico” in Puglia
Presentate questa mattina, ai dirigenti e ai sindaci delle province di Taranto, Brindisi, Lecce, a Palazzo dei Celestini (sede della Provincia di Lecce), le “Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico e la programmazione dell’offerta formativa per il biennio 2020/21 e 2021/22”,
approvate dalla Giunta lo scorso 7 ottobre. Le domande delle scuole, con le richieste per nuovi indirizzi o accorpamenti, è scaduto oggi.
Le linee di indirizzo sono frutto di un confronto intenso con i dirigenti scolastici e con gli enti locali che ha impegnato l’assessorato all’Istruzione, da giugno a settembre scorsi. L’assessore all’Istruzione, alla Formazione, al Lavoro, Sebastiano Leo, ha impresso una tabella di marcia tale da consentire che il dimensionamento scolastico possa vedere la luce entro la fine del 2019 in modo da consentire alle famiglie di avere un quadro chiaro dell’offerta formativa, prima delle iscrizioni che si apriranno a gennaio 2020. Altri elementi di assoluta novità sono la durata biennale del piano di dimensionamento accantonando, quindi, la cadenza annuale per favorire una programmazione di più lungo periodo e il portale geocartografico, unico in Italia. Dalla prossima settimana sul portale saranno consultabili le delibere delle scuole, dei Comuni e delle Province.
L’assessore Leo spiega: “Quest’anno il Piano di dimensionamento scolastico è frutto di importanti novità: l’ascolto preliminare dei territori, l’utilizzo di un innovativo portale geocartografico unico in Italia e la prospettiva pluriennale”. Per quanto riguarda il confronto con i Comuni, Leo precisa: “Al nostro invito gli amministratori hanno risposto con grande entusiasmo. Tra giugno e settembre abbiamo incontrato più di 100 Comuni pugliesi, per ragionare delle criticità del sistema scuola ed immaginare possibili scenari per risolvere i problemi delle istituzioni scolastiche prive di dirigente scolastico per sottodimensionamento. Nell’anno scolastico appena avviato in Puglia su 647 Istituzioni scolastiche, ben 38 sono sottodimensionate. Si trovano soprattutto nei piccoli comuni del Leccese e del Foggiano, ma i sindaci non devono pensare che la perdita di una dirigenza faccia perdere autorevolezza alla loro città. Si tratta di una organizzazione che tiene conto della popolazione scolastica, su cui incide il dato della natalità».
Sul Portale Leo sottolinea: “Attraverso uno strumento semplice e intuitivo, la Regione, i Comuni, le scuole, le Province e tutti gli attori coinvolti nel processo di dimensionamento potranno visualizzare in maniera immediata i flussi di iscrizione, la distribuzione della rete e l’adeguatezza della stessa e quindi compiere le scelte più informate. Il nostro metodo, ripeto unico in Italia, è stato accolto con estremo interesse in Conferenza Stato-Regioni e lo presenterò prossimamente a Genova”.
La novità degli scenari. Nel corso degli incontri si è proceduto alla condivisione dei dati e delle informazioni relative all’assetto delle istituzioni scolastiche locali, ma anche all’approfondimento di soluzioni condivise per la razionalizzazione della rete, nel massimo rispetto delle realtà e specificità territoriali. Gli incontri hanno consentito di delineare per ciascun Comune una o più proposte di assetto sostenibili, avendo verificato a priori in ogni singolo territorio la fattibilità delle diverse opzioni, per evitare di stravolgere realtà consolidate e che funzionano bene. A tal riguardo Leo sottolinea: “Per la prima volta il percorso di condivisione con i territori confluisce all’interno delle linee guida regionali sotto forma di uno o più scenari d’assetto della rete scolastica, come punto di partenza per un successivo confronto tra autonomie scolastiche, enti locali, Ufficio scolastico regionale, organizzazioni sindacali e Regione, per definire un Piano quanto più condiviso tra tutte le parti coinvolte. Il coinvolgimento attivo del territorio ci consentirà di immaginare la razionalizzazione della
rete scolastica con un orizzonte di sostenibilità di medio e lungo termine.
La legge ci impone vincoli piuttosto stringenti quando si parla di autonomie scolastiche, ma non possiamo ridurre il dimensionamento ad una mera operazione ragionieristica. Solo così rimodulato, il piano regionale di dimensionamento si riappropria della sua funzione programmatoria di medio e lungo termine che, non esaurendo la sua validità nell’arco di un anno, consente di lavorare in un orizzonte temporale pluriennale, al fine di creare delle scuole con solide fondamenta organizzative e didattiche, le uniche in grado di potenziare e innalzare la qualità dei progetti culturali ed educativi”.
Il portale.
Le attività di raccolta analisi e condivisione dei dati e delle informazioni sul sistema regionale scolastico, condotto anche con il supporto del Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università di Bari e della Deloitte & Touche, è confluito in un portale geocartografico, unico nel panorama italiano, realizzato in sinergia con ARTI Puglia. Il sito, accessibile a tutti, consentirà di visualizzare i dati e le informazioni sulla rete scolastica pugliese attuale e con proiezioni future (numeri iscritti, numeri frequentanti, offerta formativa ed altro ancora, su base cartografica o tabellare.
Dall’Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) di Lecce arriva la condivisione della filosofia che ha guidato l’elaborazione delle Linee guida per la formulazione del dimensionamento scolastico. A dare voce ai dirigenti della scuola è il presidente Anp Lecce, Giovanni Casarano: “Ho preso atto del Piano di dimensionamento della Regione Puglia e apprezziamo lo sforzo di distribuire l’ta formativa sul territorio cercando di razionalizzarla tenendo conto della polarizzazione visto che, soprattutto per le scuole superiori intendono formare delle reti scolastiche. Siamo pronti a esprimere il nostro parere consultivo non appena saremo convocati dalla Regione. Ci trova concordi l’idea della Regione di individuare i Poli nelle scuole superiori. Questo consente alle scuole di “specializzarsi” e qualificare sempre più l’offerta formativa”.