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Vertenza Bosch Bari-Modugno, 620 dipendenti rischiano di restare senza lavoro

“La crisi che sta attraversando la Bosch rischia seriamente di tornare a colpire i lavoratori della zona industriale di Bari-Modugno, che già in altre vicende hanno dovuto sopportare la perdita complessiva di centinaia di posti di lavoro nel comparto industriale alle porte del capoluogo pugliese”. Lo ha detto il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.

“620 dipendenti rischiano di restare senza lavoro: un dramma sociale che la Regione ha l’obbligo di affrontare con la massima attenzione. La situazione dello stabilimento Bosch di Bari va seguita passo dopo passo e va profuso ogni sforzo per scongiurare gli esuberi annunciati. Per questo ho depositato una richiesta di audizione in Commissione Sviluppo Economico dei vertici aziendali, dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e del presidente della Task Force per l’Occupazione della Regione Puglia. – ha detto Damascelli – L’annunciata riconversione della Bosch necessita di un piano industriale chiaro e dettagliato, che non può prescindere dalla salvaguardia dei posti di lavoro attraverso un processo di reindustrializzazione consequenziale all’obiettivo di azzerare gli esuberi. Tra l’altro vorremmo capire perché, nollnostante diversi dipendenti abbiano aderito alla mobilità volontaria, il numero degli esuberi resti sostanzialmente invariato”.
La vertenza sullo stabilimento barese ha avuto un momento importante lo scorso 28 novembre, quando in concomitanza con uno sciopero totale dei dipendenti della fabbrica, si è tenuto al Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo di crisi con i vertici Bosch, al quale ha preso parte anche il presidente della Task Force sull’occupazione in rappresentanza della Regione Puglia.

“Dall’incontro però, non risulta siano emerse novità rispetto al tavolo riunito cinque mesi addietro, il 27 giugno 2019, se non la conferma ufficiale dei 620 esuberi annunciati entro il 2022. Il Governo regionale, che ha messo a disposizione risorse per la formazione del personale e le innovazioni produttive a condizione che venga attuato un piano di ristrutturazione industriale che azzeri gli esuberi, deve attivarsi affinché l’azienda tedesca eviti il taglio di un terzo del personale entro i prossimi tre anni. In Commissione chiederemo di avere un quadro preciso della situazione, mettendo insieme le posizioni degli interlocutori convocati. Chiederemo soluzioni concrete perché parliamo di centinaia di famiglie che vivono un periodo di grande preoccupazione. Dobbiamo mettercela tutta per dare un significato vero alla Politica, che non può che essere quello di dare risposte e risolvere i problemi della comunità. La Giunta regionale si dimostri sensibile e operativa”, ha continuato il consigliere.

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