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Emissioni odorigene e Manduria

“Invece di alzare la voce ogni giorno e dare indicazioni ai cittadini su cosa e come fare per catturare l’attenzione sul caso, la consigliera Franzoso potrebbe fare una cosa più semplice: segnalare la questione delle molestie odorigene a Manduria agli uffici tecnici competenti. Se lo avesse fatto avrebbe avuto risposte su come si sta procedendo “anche” a Manduria e non solo a Monopoli, come invece vuole far credere”. Così l’assessore alla qualità dell’Ambiente Gianni Stea in risposta alle continue e persistenti strumentalizzazioni della questione emissioni odorigene a Manduria.
 
“E’ difficile che la Regione o l’Arpa o l’Asl – precisa il direttore del Dipartimento Ambiente Barbara Valenzano – possano rispondere alle domande generiche e prive di elementi tecnici a partire dalla localizzazione delle molestie olfattive, che si sono apprese esclusivamente a mezzo stampa. Infatti non risulta pervenuta alcuna istanza da parte dei commissari di governo del territorio o di altri esponenti locali. Cionondimeno, a Manduria sono stati effettuati monitoraggi e attività investigative per risalire alle pressioni antropiche presenti sul territorio, possibile fonte dei disturbi olfattivi, esattamente come avviene in tutti i luoghi da cui partono anche generiche segnalazioni o dove si rende necessario attivare procedure di intervento che prevedono il coinvolgimento della polizia locale”.
 
Intanto, sul territorio di Manduria e Avetrana, la Regione Puglia sta già effettuando una specifica attività  di controllo del territorio sulle matrici ambientali “suolo”, “rifiuti”e “acque”, a partire dalle fonti di possibile produzione di mercaptani (composti dello zolfo) con il supporto della Vigilanza Ambientale regionale ed utilizzando specifici dati satellitari disponibili.   “Nel caso abbia elementi di merito – conclude l’assessore Stea – invito la consigliera Franzoso e gli altri consiglieri regionali interessati a voler venire presso gli uffici dell’assessorato per risolvere le problematiche dando un apporto concreto”.

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