BasilicataCronaca

I Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto in soccorso e aiuto a Olimpia Fuina Orioli

Il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto, nell’esprimere la più profonda solidarietà, scende in campo con ancor più determinazione in difesa della propria Presidente Onoraria Olimpia Fuina, mamma di Luca Orioli dell’irrisolto caso dei Fidanzatini di Policoro.

Con sentenza n. 881/2019 la Corte di Appello di Potenza ha infatti condannato Olimpia e l’altra sua figlia Marilia Orioli al pagamento di ulteriori onorari legali.

La classica goccia che fa traboccare il vaso dell’estrema ingiustizia subita da questa mamma che continua a patire oltre al danno anche la beffa.

Chi conosce Olimpia sa perfettamente, dalla perdita di Luca, di quali patrimoni finanziari sia stata dissanguata, da chi al posto di impegnarsi sul fronte forense per cercare di dare un volto all’autore o agli autori di quel duplice omicidio ha pensato invece solo a spolpare finanziariamente questa “martire dell’ingiustizia”, sicuramente al fine di convincerla a “demordere” dal ricercare la verità speculando per giunta sulle sue disgrazie.

Di fronte a questo ennesimo capitolo di vergognosa ingiustizia, tra i più eclatanti della storia italiana che si protrae da ben 32 anni tra un mix di occultamenti, depistaggi, insabbiature e coperture eccellenti, il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha deciso di investire il proprio pool di avvocati (che già si occupano degli aspetti giuridico/legali del Movimento Astensionista Politico Italiano da essi fondato), affinchè Olimpia possa chiamare in giudizio, per questo orribile caso, lo Stato Italiano.

Le azioni che a questo punto risultano inevitabili intraprendere andranno nelle seguenti direzioni:

1) Richiesta di risarcimento di tutte le spese materiali sostenute da Olimpia Fuina e Marilia Orioli dalla scomparsa di Luca;

2) Richiesta di risarcimento economico per la morte non solo di Luca ma anche di quella, successiva e a causa del dolore per la perdita del figlio, di suo padre Pino Orioli;

3) Eventuale ricorso alla Corte di Giustizia Europea per le gravi inadempienze giudiziarie di questo caso ricadenti pienamente sotto la responsabilità dello Stato italiano.

Gli avvocati investiti dal Comitato hanno già dichiarato che il loro compenso avverrà, a differenza di chi invece continua ad accanirsi contro Olimpia, soltanto ad esito risarcitorio positivo raggiunto.

Dopo aver perduto un cospicuo patrimonio finanziario per far fronte a un’infinità di spese per la ricerca di una verità vergognosamente occultata, a Olimpia è rimasta una piccola proprietà immobiliare e i resti di una salma che dopo 32 anni ancora reclama giustizia!

Da alcuni giorni Olimpia continua a ricevere continue pressioni a “pagare subito” i compensi suddetti, con modalità che secondo noi rasentano una vera e propria tentata intimidazione estorsiva con minaccia di pignoramento a breve di detta proprietà.

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