PSR, partono i bandi per giovani e trasformazione/commercializzazione
Entrano nel vivo due tra le più attese misure del PSR Puglia 2014-2020, ovvero l’intervento dedicato all’insediamento dei Giovani in agricoltura (Sottomisura 6.1 – Pacchetto Giovani) e la misura che sostiene gli investimenti regionali per la trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli (Sottomisura 4.2).
Per quanto concerne il bando dedicato ai giovani in agricoltura, l’Autorità di gestione del Puglia 2014-2020, Rosa Fiore, fa sapere che sono state inviate questa mattina ai primi cento under 40 collocati in graduatoria le Pec d’invito al primo insediamento. I beneficiari potranno così cominciare ad attuare tutti gli adempimenti previsti da uno dei più importanti avvisi pubblici del PSR (ovvero acquisizione della titolarità dell’azienda oggetto di insediamento, iscrizione nel registro delle imprese agricole, attivazione di partita IVA agricola, aggiornamento/validazione del fascicolo aziendale, ecc.).
“Si è deciso un invito a scaglioni per il momento – commenta Rosa Fiore –: questo per testare tempistiche procedurali e rodare il meccanismo di espletamento, tramite portale EIP, e verifica degli adempimenti obbligatori, al fine di consentire di far insediare nel più breve tempo possibile tutti i giovani agricoltori presenti in graduatoria”.
In merito all’avviso pubblico della Sottomisura 4.2, particolarmente attenzionato dal comparto agroindustriale pugliese, lo scorso 14 febbraio è stato pubblicato sul sito del psr.puglia.it l’elenco delle ditte ammesse ai finanziamenti (elenco che anticipa la Determina di prossima uscita).
Sono 548 i progetti delle imprese che hanno presentato domanda per un investimento complessivo di un miliardo di euro. Di queste ditte sono ad oggi finanziabili le prime 51 collocate in graduatoria per un valore complessivo di 96 milioni di euro di investimento e 48 milioni di contributo pubblico. Risultano purtroppo 466 i progetti che, pur avendo ottenuto un punteggio soglia valido, non sono stati ammessi per mancanza di risorse finanziarie. Questi progetti esprimono un potenziale di investimento di 742 milioni di euro ed un relativo fabbisogno di 370 milioni di euro di risorse pubbliche. Ma la Regione Puglia è da tempo a lavoro per dar forma a due possibilità che consentano di recuperare le risorse necessarie e far scorrere la graduatoria.
La Misura 4.2 – occorre ricordare – è un intervento particolarmente strategico per l’apparato industriale alimentare della nostra regione ma che, com’è noto, è ad oggi insufficiente per risorse disponibili. E’ difatti il solo PSR, con il FEASR (così come previsto dai regolamenti dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei) a poter finanziare tale comparto, ma con aiuti fino al 50% del valore e dell’investimento totale. E la Puglia, in sede di partenariato del PSR, ha ritenuto stanziare 90 milioni complessivi a sostegno degli investimenti industriali mentre oltre 500 milioni di euro sono stati allocati per il sostegno degli investimenti nelle aziende agricole. Inoltre – ed è un ulteriore limite –il PSR Puglia non può finanziare interventi destinati all’industria che superino l’investimento massimo ammissibile di quattro milioni di euro, con l’obbligo per gli investimenti di valore superiore di limitare la contribuzione pubblica al suddetto massimale di costo ammissibile
La graduatoria è il risultato di un’attenta e puntuale valutazione di ogni controdeduzione presentata dalle ditte ed è contestuale all’invio, a ciascun richiedente, del giudizio definitivo sulla qualità del progetto. Circa il 50% delle domande respinte ad agosto 2019 sono state ripescate perché hanno saputo dimostrare la qualità delle proprie progettualità a dimostrazione del lungo ed analitico lavoro svolto.
“Dalla pubblicazione del bando alla graduatoria di merito – spiega l’Autorità di gestione del PSR Puglia– , com’è noto, i tempi oggettivamente dilatati trovano giustificazione nelle numerose richieste di proroga, prima, e nella scrupolosità e cautela dei nostri Uffici, in fase istruttoria, per evitare s’incorresse negli stessi contenziosi che hanno interessato le altre misure”.
“Per finanziare i restanti 466 progetti validi – prosegue l’Adg – è necessario recuperare 370 milioni di euro circa per far scorrere la graduatoria: un obiettivo che la Regione Puglia intende raggiungere nel breve tempo possibile, attraverso due strade. La prima utilizzando le cosiddette risorse liberate del PO FESR 2007-2013, con circa 150 milioni di euro di economie recuperate dai programmi comunitari. La seconda riguarda la possibilità di inserire i progetti all’interno dei Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) proposti dal Governo per accelerare la realizzazione investimenti mirati nelle diverse provincie pugliesi deficitarie sul versante della dotazione infrastrutturale e delle dinamiche dello sviluppo, anche nei settori del vitivinicolo, cerealicolo, olivicolo e frutticolo, floricolo o zootecnico”.
“Metteremo in campo ogni possibile strategia – conclude – dando opportunità concrete di sviluppo alle nostre imprese ma anche per la tenuta della nostra economia agroindustriale che ha bisogno di innovazione, aggregazione e crescita nel medio-lungo periodo”.