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La precisazione dell’assessore Cupparo sulla procedura Cig in deroga

In riferimento al comunicato dei Consulenti del lavoro, nel quale si sostiene, tra l’altro, che “Regione e burocrazia bloccano la cassa integrazione”, l’assessore alle Attività produttive della Regione Basilicata Francesco Cupparo ha precisato che le domande per accedere, da parte di aziende e consulenti, alla Cig in deroga sulla piattaforma regionale, presso il Dipartimento Attività produttive, sono state anticipate con grande sforzo dall’8 ad oggi, 6 aprile, con azioni tese a rafforzare il sistema che è già sovraccarico per i tanti bandi che si trova a gestire. Pertanto le domande saranno processate nell’ordine di arrivo.

A tale scopo il Dipartimento Attività produttive, anche grazie alla disponibilità della società ETT e del Ctr che gestisce il sistema, ha affiancato l’Ufficio Politiche del Lavoro con ulteriori sette unità in modo tale che le domande pervenute vengano istruite quasi in tempo reale. Ogni due giorni la responsabile dell’Ufficio Politiche del Lavoro assumerà una determinazione con l’elenco delle istanze che possono accedere ai benefici richiesti. La determinazione sarà trasmessa all’Inps che a sua volta procederà alla liquidazione delle risorse o direttamente o con accordi con le banche.

“Si rimettono agli estensori del comunicato le parole ingenerose rivolte ai funzionari di via Verrastro, in quanto oltraggiose e prive di fondamento. – ha detto Cupparo – La Regione Basilicata è pronta a rispondere alle attese dei lavoratori posti in cassa integrazione grazie al lavoro incessante che i dirigenti e i funzionari del Dipartimento hanno svolto in una situazione che non si è mai vissuta prima. Tutto quanto è in carico alla Regione è stato fatto con celerità, con l’assunzione di atti che hanno teso a minimizzare le procedure e i documenti da allegare, con professionalità e disponibilità riconosciuta da tutti i soggetti in campo. Altre e diverse problematiche che il comunicato pone sono probabilmente da addebitare alla legislazione in atto, che comunque in Parlamento troverà una migliore e più efficace interpretazione”.

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