Il gruppo consiliare “Rotonda Domani” chiede un consiglio comunale per discutere della Centrale del Mercure
“In questo periodo, quando si parla di Covid-19, ci si riferisce sempre a un nemico invisibile da combattere. Purtroppo, nella nostra Valle, abbiamo sempre avuto un nemico invisibile da combattere: la centrale del Mercure.
Un impianto realizzato negli anni ’60, alimentato inizialmente a lignite, poi a olio combustibile e, infine, a biomassa”. Lo ha detto Carlo Di Tomaso, consigliere Comunale del gruppo “Rotonda Domani”, circa una richiesta al sindaco di Rotonda Rocco Bruno di convocare il Consiglio Comunale per discutere del monitoraggio delle emissioni della Centrale del Mercure.
La centrale lavora ad una potenza di 35MW, brucia 350.000 tonnellate di legna all’anno, genera un traffico di 112 mezzi pesanti al giorno su strade diventate ormai pericolosissime e produrrebbe “energia rinnovabile”, ma in realtà non fa altro che bruciare la natura.
“Sono cinque anni che la centrale brucia a ritmo continuo e non abbiamo mai ricevuto dati sul monitoraggio dell’aria. Non possiamo accettare che controllore e controllato coincidano e che, quest’ultimo, trasmetta poi i dati ad Arpacal. Per questo chiediamo controlli incrociati da parte di Arpa Calabria e Basilicata e che il monitoraggio venga affidato anche a una società terza. – ha detto Di Tomaso – Il sindaco è responsabile della salute dei cittadini e del suo territorio, deve prendere provvedimenti sulle criticità ambientali. Il nemico invisibile del Mercure non si vede ma i rischi per la salute sono alti, derivanti da diossina e metalli pesanti, polveri sottili e ultra sottili che oltrepassano i filtri più sofisticati per poi depositarsi anche sulle coltivazioni agricole ed entrare nella catena alimentare. La soluzione ottimale, a mio avviso, è la chiusura definitiva della centrale del Mercure perché non può esistere un insediamento industriale di tale portata in un territorio a protezione speciale UE e patrimonio dell’UNESCO, un territorio pieno di vincoli, un territorio che rappresenta il polmone verde più grande d’Europa”.