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Nicola Pavese: “Una possibile risposta alla crisi viene dal ministero per le Infrastrutture”

Diversi amici e conoscenti mi hanno chiesto di commentare, come esponente dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, le notizie dei finanziamenti per la Basilicata previsti dal “Decreto Rilancio” del Governo Conte. Che contiene risorse per il Sud e fra esse importanti sono quelle riservate alla velocizzazione della tratta ferroviaria Salerno-Potenza-Taranto. Le stesse persone, inoltre, mi hanno chiesto di essere aggiornate anche sulla Ferrandina-Matera. Gente, quindi, interessata a questi temi che vedono nelle Ferrovie dello Stato la possibilità concreta per la rinascita di Matera e dell’intera Basilicata e che alimentano la discussione sulle ultime “novità” ottenute per le sollecitazioni del sottosegretario Margiotta rivolte al Governo centrale.

Con prossimi interventi saranno disponibili fondi per gli investimenti ferroviari che potranno rivelarsi utili anche per il futuro di Matera e per il suo nuovo ruolo nel contesto socio-culturale, imprenditoriale e turistico europeo. Un futuro che, dopo i fasti del 2019, non si preannuncia certo facile: secondo la società di consulenza mondiale Ernst & Young al Sud le città di Bari, Lecce, Napoli, Catania, Palermo, Caserta e persino Caltanissetta e Potenza sono quelle più “attrezzate”, anche per la presenza delle FS, per accogliere subito turisti e visitatori. È risaputo, d’altronde, che proprio le infrastrutture e i collegamenti ferroviari e stradali, da sempre volano di sviluppo, possono fare la differenza e aprire anche da noi auspicabili scenari di crescita e di ripresa economica, dopo le discutibili posizioni del recente passato che continuano a penalizzare la nostra città e la regione.

Va sottolineato che i suddetti finanziamenti, spalmati nei prossimi anni, testimoniano gli sforzi, le potenzialità e la necessità di sviluppo e di ammodernamento dei nostri territori, che non possono continuare ad avvalersi di un sistema di trasporti decisamente in ritardo anche rispetto alle altre regioni limitrofe del Sud. In concreto, nei mesi di luglio e agosto, saranno realizzati i primi essenziali lavori lungo la tratta lucana: il potenziamento dell’armamento attraverso interventi sugli scambi dei binari nelle stazioni, manutenzioni all’interno delle gallerie e alle traversine, posa di binari più lunghi che consentiranno sin dall’autunno prossimo di aumentare la velocità e “guadagnare” minuti preziosi sui tempi di percorrenza da/per Salerno, capolinea dell’Alta Velocità. Nel contempo ItalFerr (Gruppo FS) inizierà la progettazione della “nuova” tratta Salerno-Taranto, fondamentale per arrivare ai successivi finanziamenti dell’opera con risorse europee e nazionali. È chiaro che tutto ciò richiede interventi importanti e risolutivi su un’opera che è chiamata a cambiare i destini della Basilicata, dando risposte a temi finora spesso sottovalutati e non più rinviabili. Tra i quali l’isolamento ferroviario, la disoccupazione, lo spopolamento, l’emigrazione e (di recente) anche la valorizzazione turistica dei borghi e dei parchi naturali lucani del dopo Covid 19. Prossimi obiettivi, questi ultimi, dell’Apt Basilicata su indicazioni di Stefano Boeri e del materano Antonio Nicoletti, direttore generale dell’azienda.

Tuttavia, poiché i tempi per i cantieri richiedono alcuni anni di lavoro, tra progettazione e realizzazione, bisogna nell’immediato acquisire un nuovo stile di viaggio sia per l’emergenza sanitaria, sia per velocizzare la mobilità ecosostenibile e quindi i collegamenti su ferro dalla Basilicata per Roma. Anche perché è ben noto che più sono veloci i trasporti e più sono significativi i flussi turistici ed economici. Di qui la proposta della nostra Associazione di sostituire l’attuale InterCity delle ore 8,55 da Ferrandina-Scalo Matera nel più performante FrecciaArgento. Treno che (via Napoli Afragola) potrebbe arrivare nel centro di Roma utilizzando l’A/V (da Salerno) in 3 ore e 50 minuti partendo da Ferrandina (cioè 4 ore e 20 minuti da Matera città!) e addirittura 3 ore da Potenza. Tempi sicuramente concorrenziali e competitivi con qualsiasi mezzo su gomma che per arrivare nel “centro di Roma” impiega dalle 6-7 ore di viaggio. Altra nostra proposta riguarda il ripristino dopo alcuni anni di un InterCity-Notte dallo scalo basentano in modo da arrivare nella Capitale nelle prime ore della giornata successiva, con ritorno entro le 24 ore. Una richiesta, il treno notturno, che oltre a TreniItalia, è stata inoltrata alla Regione Basilicata da numerosi Comuni del Materano (Ferrandina capofila) che offrirebbe notevoli vantaggi anche alla città di Potenza, ai centri  del Melandro-Marmo-Platano e al turismo regionale.

Per quanto riguarda il completamento della Ferrandina-Matera (che potrà avviare la Città dei Sassi verso i collegamenti diretti con il Centro-Nord), RFI è pronta per appaltare i lavori e aspetta il “via libera” dalla conferenza dei servizi che si terrà a Roma in tempi brevi, insieme alla nomina del commissario straordinario al fine di semplificare l’iter burocratico. Infine, è auspicabile un “investimento” ulteriore per la prosecuzione dei binari da La Martella fino a Gioia del Colle che farebbe di Matera uno snodo centrale e strategico tra Campania, Puglia e Basilicata con evidenti ricadute sociali ed economiche. La città si aprirebbe a concrete situazioni di modernità, produttività e rilancio attraverso un impulso reale al turismo, al commercio, agli “investimenti privati” e ai siti industriali di La Martella e Jesce, dove con le FS la “questione Ferrosud” si potrebbe risolvere positivamente. Siti che potrebbero quindi puntare nell’aereoporto cargo di Taranto-Grottaglie e negli interporti di Taranto Nasisi e Bari Lamasinata per l’import/export delle merci. Tutti presupposti per vedere crescere l’attrattività turistica, il Pil e la qualità della vita nella città di Matera.

Nicola Pavese, Presidente Associazione Matera Ferrovia Nazionale

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