Governo: no al nucleare. Vendola: ‘Ha paura del quorum’
No al nucleare. Il governo ha deciso di abrogare tutte le norme per la realizzazione di impianti nucleari. L’emendamento nella moratoria prevista nel decreto legge Omnibus consentirebbe di superare il referendum sul nucleare fissato per giugno. Il Consiglio dei Ministri si è impegnato a definire in 12 mesi una nuova strategia energetica nazionale da sottoporre all’esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari. Tale strategia avrà presente le indicazioni stabilite dall’Ue e dai competenti organismi internazionali con l’obiettivo di condividerla il più possibile ora, per evitare ricorsi e contestazioni dopo. No al nucleare dunque, per ora. Anche nel Programma nazionale di ricerca 2011-2013 presentato dal ministro dell’Istruzione Gelmini, che rilancia l’impegno italiano nel settore, tra i 14 progetti di eccellenza finanziati dal piano c’è anche uno che riguarda il nucleare. Questo progetto, che sarà curato da Enea, Cnr e Istituto nazionale di fisica nucleare e che avrà un costo di 14 milioni di euro, è ‘’orientato al rafforzamento del sistema energetico nazionale insufficiente a soddisfare la crescente e inevitabile domanda di energia’’. Tra gli obiettivi principali vi è la ‘’realizzazione di reattori a elevato grado di sicurezza, la ricerca sui siti, la ricerca sulle soluzioni tecnologiche per lo smaltimento dei rifiuti’’.
Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato: “La paura del quorum, la paura dunque della democrazia, spinge il governo Berlusconi a cancellare le norme della sua ‘’rivoluzione nuclearista’’ nella speranza di preservare la sua porcata del legittimo impedimento e il suo affare della privatizzazione dell‘acqua. Siamo alle comiche finali. Ancora una volta gli affari privati di una cricca occupano per intero la cosa pubblica. Che tristezza! Comunque possono stare certi che sull’appuntamento di giugno, per il successo dei referendum su legittimo impedimento e l’acqua, non verrà meno il nostro impegno per far pesare l’orientamento dei cittadini italiani a favore del bene pubblico”.
Mariateresa Cotugno