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Liceo Oriani a Corato, il comune nega l’immobile per la succursale

ll consigliere metropolitano, delegato all’edilizia scolastica Marco Bronzini, ha fatto chiarezza su alcuni aspetti legati all’annosa vicenda della collocazione del Liceo Oriani. Questa la nota integrale

In riferimento alle problematiche dell’istituto “Oriani-Tandoi” di Corato, di cui in questi giorni si parla senza reale conoscenza delle stesse e soprattutto degli aspetti tecnici, giuridici ed amministrativi, ritengo di dover effettuare alcune precisazioni per rispetto della verità e per evitare che altri soggetti politici, forse un po’ distratti da altre tematiche concorrenziali in questa estate assai particolare, possano incorrere in ulteriori sviste che non farebbero loro onore.

Innanzitutto, la questione relativa alla sede succursale dell’Istituto, oltre gli aspetti manutentivi e gli aspetti organizzativi in funzione anti-Covid, richiede la soluzione di un aspetto preliminare, ovvero quello locativo.

Sin dal mese di febbraio scorso, la Città Metropolitana aveva provveduto a concordare con la proprietà il trasferimento, fino al 30 giugno, dei diritti derivanti dal rapporto locativo sul piano terra dell’immobile sito nel plesso “San Gerardo”. Nella stessa data, in cui veniva effettuato il sopralluogo del detto immobile, al fine di verificare l’idoneità del piano terra, era stato effettuato un sopralluogo anche presso alcuni immobili comunali, al fine di verificare la possibilità di utilizzarli quale sede succursale del medesimo istituto, evitando il pagamento di canoni di locazione ai sensi della legge 23/1996.

A seguito di tale sopralluogo, pertanto, e quindi già dal mese di febbraio scorso, era stato richiesto ufficialmente al Comune di Corato, il 28 febbraio, la disponibilità di un immobile che era risultato idoneo per lo scopo.

Solo dopo quasi sei mesi, e due solleciti, inviati il 9 luglio ed il 12 agosto, il Comune di Corato, in data 14 agosto, ha comunicato l’impossibilità di concedere l’immobile comunale di cui era stata fatta ufficiale richiesta. Questa comunicazione costituisce il presupposto per intavolare, con la attuale proprietà dell’immobile in uso, una trattativa relativa alla prosecuzione del rapporto locativo, definendo anche gli spazi da adoperare ai fini didattici, nonché il soggetto tenuto ad assolvere gli obblighi manutentivi su detto immobile: trattativa che, quindi, come è ben possibile comprendere, verrà avviata nel primo giorno lavorativo utile.

Ancora, circa gli aspetti manutentivi e di adeguamento degli immobili, i lavori necessari e richiesti di cui è dato sapere sinora, sono solo ed esclusivamente quelli per cui si è già provveduto ad assumere gli atti dirigenziali necessari, che quindi sono consultabili sull’Albo Pretorio dell’Ente. Chi consultasse tali atti, verificherebbe con facilità che, al momento, sono state avviate procedure di lavori per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro. Quindi è attualmente impegnato meno del 50% dell’importo complessivamente stanziato per affrontare le esigenze degli immobili scolastici in questa estate 2020. Questo vuole dire che sapere di aver beneficiato di 47.000 euro circa, significa essere nel novero degli istituti che per primi sono stati destinatari di impegni economici dell’Ente!

Peraltro, considerato che gli immobili di competenza dell’Ente sull’intero territorio metropolitano sono circa 130, è facile verificare come l’impegno medio per ogni istituto è di 50.000 euro, quindi molto vicino ai 47.000 euro che viene ritenuto segno di scarsa considerazione.

Risulta grave l’affermazione circa la mancata considerazione di cui godrebbe la città di Corato in quanto priva di referente politico nella Città Metropolitana. È appena il caso di evidenziare che gli uffici, per dettato costituzionale, ancor prima che per impegno morale, lavorano sulla base delle esigenze del patrimonio scolastico, e non per spinta di referenti politici! Si tratta, quindi, di un’affermazione, non supportata da elementi e gravemente lesiva della dignità del personale tecnico dell’Ente e che, solo per questa volta, e per benevolenza, potrà essere tollerata quale svista non meditata e quindi sfuggita al doveroso controllo.

Infine, corre l’obbligo di contestare la dichiarazione della sen. Piarulli, che qui si riporta “Dopo un lungo silenzio, a metà luglio, ho appreso con grande stupore che nulla è stato fatto in seguito al sopralluogo tecnico, e nuovamente mi sono adoperata con celerità (…) contattando il Dirigente Tecnico della Città Metropolitana, purtroppo in ferie.” Si deve stigmatizzare tale affermazione, per falsità e quindi calunniosa, poiché nessun contatto formale o informale è stato preso dalla senatrice con la Città Metropolitana di Bari, ed in particolare con il Dirigente competente, il quale, non solo si è avvalso di soli due giorni di ferie in tutta l’estate, ma, anche laddove fosse stato raggiunto telefonicamente in tale periodo, avrebbe sicuramente fornito tutti i chiarimenti necessari, come è solito fare per professionalità e disponibilità.

Tutto ciò per il bene della verità e per evitare ulteriori infondate polemiche che non fanno bene alla città di Corato ed al sistema scolastico che in quel territorio ha sempre ricevuto e sempre riceverà la massima attenzione.


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