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Mirror, un’esposizione grafica di Angela Marinelli con performance musicale veste di luce nuova le Vasche di Sant’Alessio a Nova Siri

Con la collaborazione del comitato “U monac e la monac” la designer Angela Marinelli ha realizzato una performance e installazione artistica unendo alcune sue opere a musica e pannelli capaci di filtrare la luce, per vedere il sito sotto nuovi colori. “Una raccolta di sperimentazioni fatte durante la quarantena, periodo che ci ha coinvolti tutti emotivamente – racconta la giovane deigner – attraverso vari stili e sperimentazioni sono arrivata a toccare diversi temi in una chiave stilistica del tutto innovativa. Nelle opere, per esempio, si richiamano dei fogli che si strappano o schermi di pc a cui siamo stati abituati in questi mesi. Attraverso varie forme sono arrivata a trattare anche le cose che amo di più, come la musica”. Mirror, il nome dato all’installazione, in inglese significa specchio, come le immagini che si riflettono nell’acqua delle vasche, come le raffigurazioni contenute nelle stampe di Angela Marinelli. 
La manifestazione, nel rispetto delle norme covid, ha coinvolto tantissimi turisti che hanno avuto la possibilità di ammirare le stampe e di visitare “con occhi diversi” il sito “Vasche di Sant’Alessio” di origine romana. Le vasche antichissime sono collocate a ridosso del torrente Toccacielo e sono strutture che testimoniano l’ingegno del popolo romano. Esse sono sei e si riempiono continuamente d’acqua grazie a un interessante sistema di sifoni. In una vasca, quella centrale, sgorga di continuo acqua limpida e depurativa che in passato era utilizzata dalle massaie per lavare i panni, nonché considerata un toccasana per i malanni di qualsiasi genere. L’età della costruzione coincide con la conquista romana della Siritide strappata all’egemonia dei Tarantini. Si pensa che nell’altomedioevo qui vi fosse una “laura” di monaci basiliani e, secondo un’antichissima leggenda, sarebbe avvenuto un incontro non proprio “conventuale” tra un frate ed una suora. Pertanto, raccontano gli anziani che, ripetendo ritmicamente l’espressione “U Monac e a Monac” l’emissione dell’acqua aumenterebbe a vista d’occhio.

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