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Turiste violentate a Pisticci, l’associazione “Telefono Donna” si costituirà parte civile

L’Associazione Telefono Donna esprime la volontà di costituirsi come parte civile nel processo che vedrà come parti lese le due giovani donne vittime del brutale stupro di Marconia. “In questo modo vogliamo esprimere la solidarietà e vicinanza alle due ragazze, di tutte le donne lucane che sicuramente si riconoscono nel lavoro trentennale del Telefono Donna a sostegno delle donne vittime di violenza”. Anche il Comune di Pisticci, attraverso la sindaca Viviana Verri ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo a carico dei violentatori.
Sul tema è intervenuto anche il Coordinamento Donne di Cgil, Cisl e Uil, con una nota ufficiale. “L’ennesima violenza è stata consumata sul corpo di due donne. Un’altra brutalità che si viene a sommare alle agghiaccianti storie di violenza sessuale figlie di quella cultura machista che agisce indisturbata e che vive nella convinzione di poter disporre liberamente del corpo di una donna a proprio uso e consumo. – si legge – Esprimiamo il nostro sdegno e più profondo turbamento per l’ignobile atto inferto a Marconia di Pisticci ai danni di due minorenni, di origine inglese, violentate da un branco di uomini. Sofferenze inflitte dallo stupro che vanno ben oltre il momento dell’aggressione, che lasciano nelle superstiti cicatrici fisiche e psicologiche per il resto della loro vita e che hanno un profondo impatto sulle famiglie, sulla comunità, sulla società. Il sindacato, da sempre, si occupa di prevenire e ascoltare il grido di dolore delle donne, che spesso si sentono sole mentre subiscono violenze, tutelandole e costruendo un percorso di intervento specifico ma episodi di violenza come quello di Marconia mostrano che quanto finora fatto non basta: la violenza di genere non è una questione emergenziale ma è un fenomeno sociale, culturale, sistemico e strutturale che nasce e si nutre della disparità di potere tra uomo e donna, per questo per contrastarla sono necessarie politiche globali ed integrate, concrete e non demagogiche, di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, oltre ad una strategia articolata e un lavoro tra attori impegnati su fronti diversi, al fine di proteggere le donne e punire gli autori di reato.

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