Ex Ilva, Spera (Ugl): “Non ci può essere nessun nuovo piano industriale senza accordo sindacale
“Terminato l’incontro con il ministro Stefano Patuanelli, le organizzazioni sindacali e i commissari di Ilva. Secondo quanto riferisce il Ministro, è in fase di discussione con Invitalia e ArcelorMittal il piano di coinvestimenti volto a definire un progetto importante di ampliamento per una decarbonizzazione mediante il ricorso a fondi europei, è tuttavia impensabile che ArcelorMittal ancora oggi non spenda nulla e che i futuri investimenti siano messi a disposizione soltanto dal Governo.”
Lo dichiara in una nota il Segretario nazionale UGL Metalmeccanici Antonio Spera, a margine dell’incontro. “Il nuovo piano passa attraverso investimenti diretti all’altoforno 5, al rientro di tutti i lavoratori a fine piano e all’ambientalizzazione per la salvaguardia dei cittadini che vivono nel territorio Tarantino e dei lavoratori tutti. ArcelorMittal, inoltre, è inadempiente in tutti i suoi impegni. Non è possibile che nel sito di Taranto non ci sia più sicurezza, nè manutenzioni e la cassa integrazione comunicata senza nessuna spiegazione in merito. Ad oggi l’azienda è inadempiente anche per le rate di fitto previsto dall’accordo. Quanto presentato a giugno da ArcelorMittal in termini occupazionali è stato rigettato da parte del governo in quanto si prevedevano 3.700 esuberi oltre i 1.700 in amministrazione straordinaria. Nei prossimi giorni – prosegue Spera – il Ministro convocherà l’amministratore delegato di Mittal e i commissari per fare chiarezza su quello che sta accadendo con relative ispezioni agli impianti, nella prospettiva di definire un calendario di incontri per il prossimo mese in collaborazione con il Ministero del lavoro e dell’ambiente. Lunedì 28 settembre è stato fissato il primo incontro tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Per quanto ci riguarda – conclude Spera – il piano industriale messo in discussione dall’azienda non può che ripartire dell’accordo del settembre 2018 e non da quello del 4 marzo del 2020. Non può esserci nessun accordo su un nuovo piano industriale senza accordo sindacale.”