Turismo Verde Cia Basilicata contraria alle misure previste nel Dpcm
“Lo stop alle ore 18 previsto dal nuovo Dpcm per le 130 strutture agrituristiche lucane, che hanno una capacità di circa 6-7 mila coperti, equivale alla chiusura delle attività, che non potranno sostenere i costi di apertura con i soli proventi del pranzo, i cui introiti nei giorni feriali hanno incidenza molto ridotta rispetto a quelli determinati dalla fascia oraria 18-22”. E’ quanto sottolinea Piera Bianco, presidente di Turismo Verde-Cia Basilicata.
“La misura del Governo non tiene in nessun conto delle garanzie di distanziamento sociale offerte dagli spazi in piena campagna e metterà definitivamente in crisi un settore che era faticosamente in ripresa dopo mesi di lockdown, con un danno fin qui stimato da Cia-Agricoltori Italiani in 600 milioni. Se a queste ingenti perdite di quote di mercato si aggiungeranno i prevedibili effetti delle nuove misure restrittive, assisteremo, dunque, a un’ecatombe di fallimenti con ricadute disastrose per i 100mila addetti del settore.- continua la nota – Il nuovo Dpcm, inoltre, avrà un impatto fortemente negativo per tutte le aziende agricole che hanno come unico sbocco commerciale il canale dell’Horeca -ristoranti, bar, mense, hotel- e che pagheranno un conto salato per la contrazione delle forniture di cibo fresco a tutto il comparto dell’agroalimentare “fuori casa”, in un Paese in cui circa un terzo dei consumi viene realizzato lontano dalle mura domestiche. Pensavamo che l’esperienza del lockdown fosse definitivamente alle spalle, invece la situazione si ripresenta. I titolari degli agriturismi si sono organizzati per garantire sempre un’accoglienza sicura ai nostri ospiti. Ricevere un supporto economico, seppure piccolo dalla Regione, è stato fondamentale, anche dal punto di vista psicologico. Parlo per me ma anche per le tante altre aziende agrituristiche della regione, che in larga parte hanno fatto domanda per il contributo. Per questo guardavamo alla stagione autunno-inverno con un po’ più di fiducia. Invece adesso siamo preoccupati per Natale da sempre il periodo di maggiore attività per gli agriturismi”.