Vaccino anti-influenziale in Puglia, Lopalco: in meno di un mese distribuite 900mila dosi
Il prof. Pier Luigi Lopalco fa il punto sulla distribuzione del vaccino anti-influenzale in Puglia: “La Regione Puglia già dalla scorsa primavera ha deciso di acquistare una quantità di vaccini anti-influenzali molto più elevata rispetto al passato, per garantire alla popolazione pugliese la massima copertura. La Regione ha avviato per tempo una gara d’acquisto per 2.100.000 dosi di vaccino (contro le 600mila dosi distribuite negli anni precedenti) in modo tale da raggiungere il 50% della popolazione totale. Quindi, un pugliese su due avrà il vaccino antinfluenzale, con un livello di copertura generale mai raggiunto prima”.
Grazie all’anticipo di gara e alla richiesta di quel quantitativo, fino ad oggi sono state già distribuite oltre 900.000 dosi di vaccino contro l’influenza stagionale alla popolazione pugliese.
“Per fare un confronto, negli scorsi anni e nel corso dell’intera stagione che iniziava ai primi di novembre, venivano distribuite in media 600.000 dosi. Quest’anno, in meno di un mese, ne abbiamo già distribuite 900mila. E le altre sono in arrivo. Come era prevedibile – ha aggiunto Lopalco – a fronte dell’enorme aumento della domanda di vaccino anti-influenzale a livello mondiale, man mano che c’è disponibilità le case produttrici consegnano gli ordini, e alla Puglia ne arriveranno un totale di 2.100.000. Il fatto che la richiesta da parte della popolazione sia così elevata è una buona notizia, perché i vaccini non mancheranno: bisogna solo avere un po’ di pazienza. Niente ansia, dunque, perché il picco influenzale arriverà dopo le vacanze di Natale. Per quella data avremo raggiunto coperture vaccinali che solo pochi mesi fa sarebbero state impensabili”.
Chi vorrà vaccinarsi ne avrà diritto gratuitamente presso i medici di medicina generale, pediatri e servizi delle ASL, perché le categorie previste dalla circolare ministeriale, includono una platea molto ampia: non solo gli anziani, le donne in gravidanza e i portatori di patologie croniche, ma anche lavoratori di servizi essenziali e tutti coloro che convivono con un soggetto che rientra in una delle suddette categorie.