Nuovo Quaderno della Fondazione Aiom dedicato alla prevenzione del tumore al seno
Dal tumore al seno si può guarire a condizione che le strategie terapeutiche più efficaci, ad esempio la presenza di una Breast Unit che assicuri cure di tipo multidisciplinare, siano accompagnate da diagnosi precoci attraverso screening accurati e da altre misure di prevenzione come sani stili di vita fondati su una corretta alimentazione e un regolare esercizio fisico”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello sulla base delle risultanze emerse dal nuovo Quaderno della Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) dedicato proprio alla prevenzione del tumore al seno.
“I dati epidemiologici ci dicono – aggiunge Vizziello – che nel 2019 in Italia sono stati diagnosticati 53.000 nuovi casi di tumore della mammella che, al netto dei carcinomi cutanei, è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, le quali nell’arco della loro vita fanno registrare un rischio altissimo di sviluppare questa patologia, atteso che tale eventualità riguarda 1 donna su 8”.
“Sono numeri – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – che la dicono lunga sulla necessità di non lesinare energie nella lotta a quello che rappresenta, a tutt’oggi, il big killer delle donne e che possiamo sconfiggere attraverso l’individuazione del carcinoma in una fase precoce, cui far seguire cure efficaci, frutto delle più recenti ricerche scientifiche”.
“Il dato relativo alla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di carcinoma mammario, con un tasso pari all’87 per cento -conclude Vizziello – ci impone di rafforzare le politiche di prevenzione attraverso screening sempre più accurati e diffusi, favorendo al contempo la diffusione di buone pratiche come la dieta a basso contenuto di grassi e di zuccheri e il regolare esercizio fisico, in grado da soli di ridurre di circa il 40% il rischio di sviluppare il tumore del seno”.