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Basilicata, la terza commissione consiliare permanente dà l’ok al pdl “Fondi a comuni confinanti con pozzi di petrolio”

La terza commissione consiliare permanente, presieduta da Piergiorgio Quarto (FdI), riunita in modalità telematica, ha approvato a maggioranza, con il voto favorevole di Acito, Bellettieri, Braia, Baldassarre, Vizziello, Aliandro, Quarto e l’astensione di Carlucci la pdl “Fondo per la crescita dei Comuni confinanti con i giacimenti petroliferi”, d’iniziativa del consigliere Aliandro (Lega), sottoscritta, nel corso della riunione, anche da Braia (IV), Acito e Bellettieri (FI).

“Com’è noto – si legge nella relazione – per le produzioni di idrocarburi ottenute a decorrere dall’ l gennaio 1997, per ciascuna concessione di coltivazione situata in terraferma, il valore dell’aliquota calcolato in base all’art. 19 del D. Lgs. 625/96 (7 per cento) è corrisposto per il 55 per cento alla regione a statuto ordinario e per il 15 per cento ai comuni interessati. Questi ultimi destinano tali risorse allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, all’incremento industriale e ad interventi di miglioramento ambientale, nei territori nel cui ambito si svolgono le ricerche e le coltivazioni. Il restante 30 per cento, già destinato allo Stato con l’art. 7 della legge n. 140 dell’11 maggio 1999 e ss.mm.ii., è corrisposto per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree di estrazione e adiacenti.

Sulla base di tale quadro giuridico ed in particolare per quanto attiene all’utilizzo della quota royalties già spettante allo Stato (30 per cento), a livello regionale è stato pensato il Programma Operativo per lo sviluppo economico-produttivo del comprensorio della Val d’Agri (POV), quale strumento speciale finalizzato a sostenere lo sviluppo territoriale e socio-economico complessivo dell’area. Un ‘laboratorio’ di sviluppo locale e di nuova governance territoriale. Con la L.R. 40/1995 e successive modificazioni e integrazioni è stato individuato il ‘comprensorio’ interessato alle estrazioni petrolifere (comuni adiacenti o siti in area di estrazione) su cui far ricadere le azioni tese allo sviluppo economico ed all’incremento industriale”.

Con la proposta di legge si vuole dare una diversa attenzione ai comuni che oltre ad essere ‘adiacenti’ alle aree di estrazione sono territorialmente e direttamente ‘confinanti’ con le stesse. È noto infatti che nel novero dei comuni del suddetto comprensorio, della L.R. 40/95, sono ricompresi: comuni con la presenza del pozzo sul proprio territorio; comuni adiacenti ma non confinanti con le aree di estrazione; comuni confinanti con le aree di estrazione. Tali circostanze non sono ininfluenti ai fini di una adeguata valutazione della destinazione delle risorse da attribuire ai suddetti comuni, dal momento che una delle componenti del ‘fattore di pressione’ di cui non può non tenersi conto è proprio la oggettiva e reale distanza tra le aree interessate. Non vi è dubbio che l’impatto (fattore di pressione ambientale ed economico) della presenza degli impianti di cui si tratta è diverso in relazione alla lontananza degli stessi e comunque comporta un rilevante impatto negativo sull’ambiente circostante le aree di estrazione. Peraltro, l’attività estrattiva è nota per la sua elevata tecnologia che consente anche perforazioni orizzontali di un pozzo di petrolio che, se per un verso consente di scavare un numero minore di pozzi, dall’altro, e paradossalmente, può intercettare ‘trappole di petrolio’ presenti all’interno del perimetro amministrativo di un comune confinante a quello in cui è ubicato il pozzo di esplorazione e/o di coltivazione.

Con la proposta di legge, quindi, si vuole in qualche modo ‘ristorare’ i comuni confinanti con l’area della concessione nel cui ambito è ubicato uno dei pozzi di coltivazione (emendamento Quarto) con la ulteriore partecipazione ad un ‘Fondo per la crescita’ da istituire a partire dalle estrazioni da effettuare dal l gennaio 2022. Si tratta di risorse che, con appositi piani biennali concordati tra Regione e Comuni interessati, verrebbero destinati ad attività di interesse pubblico, per interventi di miglioramento ambientale e di efficientamento energetico, per l’efficientamento di edifici pubblici e privati (emendamento Acito). La ripartizione del Fondo tra i Comuni beneficiari tiene conto della diversa densità demografica dei medesimi.

La proposta di legge oltre ad essere assolutamente ‘neutra’ sotto il profilo finanziario, dal momento che non comporta nuove spese né tantomeno maggiori spese vede come diretti destinatari i comuni di Abriola, Anzi, Brienza, Moliterno, Paterno, San Martino D’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Spinoso, Tramutola, Laurenzana. Quest’ultimo paese è stato inserito con un emendamento dello stesso proponente Aliandro. Vengono esclusi quelli destinatari di royalties dirette. I benefici sono estesi (emendamento Braia) anche ai comuni confinanti con l’area della concessione Gorgoglione compresi nell’area Tempa Rossa nel cui ambito è ubicato uno dei pozzi di coltivazione: Aliano, Armento, Cirigliano, Guardia Perticara, Missanello, Pietrapertosa e Stigliano. Il testo definitivo è stato approvato con emendamenti dei consiglieri Quarto, Aliandro, Acito e Braia.

Sulla proposta è stato audito il presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce per il quale “per non entrare in rotta di collisione con i partiti politici, sarebbe opportuno comprendere cosa ne pensa la Giunta regionale a cui sono attribuite le competenze di programmazione, economia ed ambiente. Direttamente o indirettamente l’intera regione è interessata dalle estrazioni petrolifere e quindi è importante far affluire nelle casse delle amministrazioni risorse aggiuntive. Farei una valutazione – ha detto – sulla finalizzazione dei fondi che andrebbero a ristorare le amministrazioni che sono state identificate nella proposta. Si parla di progetti nel settore delle energie rinnovabili per i quali esistono comunque altre fonti di finanziamento regionale e nazionale. Proprio per le difficoltà che vivono le amministrazioni le risorse dovrebbero essere più libere”.

Sull’argomento sono intervenuti, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Trerotola, Braia, Acito, Aliandro, Carlucci, Cifarelli e Bellettieri.

Hanno partecipato ai lavori della terza Commissione, oltre al presidente Quarto (FdI), la vicepresidente Carlucci (M5s), consiglieri Trerotola (Pl), Cifarelli (Pd), Bellettieri e Acito (FI), Braia (IV), Aliandro (Lega). Baldassarre e Vizziello (FdI).

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