Hack for Med Tour – Medtronic Open Innovation Lab, decretati i tre progetti vincitori: Idee innovative in grado di rivoluzionare la scienza nate dall’unione tra medicina e tecnologia
Si è conclusa il 19 febbraio scorso l’ultima tappa dell’Hack for Med Tour di Medtronic Open Innovation Lab (https://www.hackformed.com/), un progetto di Open Innovation promosso da Medtronic (https://www.medtronic.com/it-it/index.html), azienda leader nel mondo di tecnologia medica, servizi e soluzioni, in collaborazione con Onde Alte (www.ondealte.com) per favorire la sinergia tra medicina e nuove tecnologie.
Un percorso itinerante, da Sud a Nord, che ha visto sfidarsi un totale di 18 progetti presentati da 66 partecipati, distribuiti lungo le tre tappe in cui si sono tenuti gli hackathon, maratone progettuali di 3 giornate, realizzata interamente in digitale, ognuna dedicata ad una challange specifica: Sensing & Monitoring; Connected Care & Digital Health e Bioplastic Solutions for Health. I vincitori di ciascuna tappa hanno potuto accedere ad un Advisory Program, garantito dai partner del progetto.
“Tre progetti espressione del talento dei nostri giovani che con le loro idee hanno contribuito all’innovazione tecnologica nel settore del LifeScience, in linea con l’obiettivo di Open Innovation Lab. – dichiara Michele Perrino, Presidente e Amministratore delegato di Medtronic Italia – Medtronic vuole promuovere l’eccellenza italiana e i nostri talenti in un settore, come quello del Medtech, che rappresenta una grande sfida per nuove realtà innovative e per il Paese. L’obiettivo è quello di migliorare la cura e l’assistenza sanitaria, sostenendo la crescita economica. I progetti selezionati vanno proprio in questa direzione. Complimenti ai vincitori che con le loro idee hanno contribuito a dare forma a questa nostra iniziativa dimostrando capacità e impegno nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia”.
“Un programma articolato che ha visto la partecipazione di giovani talenti che si sono sfidati per generare innovazione nell’ambito Medtech, un settore nevralgico, denso di sfide ma anche di opportunità, che ha bisogno di essere continuamente nutrito da una comunità di innovatori, di professionisti, di menti aperte e collaborative. Sono proprio queste le motivazioni profonde che ci hanno spinti a collaborare alla realizzazione di questo progetto che, grazie all’incontro tra biomedicina e tecnologia, ha saputo incentivare dinamiche virtuose e idee progettuali dirompenti” racconta Massimiliano Ventimiglia, CEO e fondatore di Onde Alte.
Dalla Puglia il progetto vincitore della prima tappa: il cerotto CIBI Spray
La prima tappa di Lecce, focalizzata sul Sensing & Monitoring, è stata vinta da CIBI Spray: un cerotto spray intelligente a base di sostanze naturali di facile applicazione anche da parte di personale non specializzato che, oltre a proteggere la ferita, avvisa tramite diagnosi visiva se c’è una infezione in corso, così da individuarla fin dall’inizio e arginarla senza troppi problemi.
Il prodotto è stato ideato da sei giovani pugliesi (foto in copertina): Gaia de Marzo, Ceo di CIBI Spray, Annika Müsse, Marco Pagliara, Cristian Potenza, Vincenzo Tarentini e Pieragiorgia Ciullo (età media 26 anni) dell’Università del Salento, conosciuti tra di loro grazie al programma Contamination Lab e che durante il lockdown della primavera scorsa, incontrandosi e confontandosi esclusivamente virtualmente, hanno progettato e finalizzato questo nuovo dispositivo medico.
Da Napoli il progetto vincitore della seconda tappa: l’intelligenza artificiale di Syndiag
Nella seconda tappa di Napoli incentrata su Connected Care & Digital Health si è distinta Syndiag, startup fondata da Giulio Perotti, Business Developer, insieme a Daniele Conti, Federica Gerace (entrambi col dottorato in Fisica) e Rosilari Bellacosa (dottorato in Neuroscienze) che hanno pensato di istruire l’intelligenza artificiale a diagnosticare per tempo il tumore ovarico, sviluppando OvAI, un software di IA che è in grado di riconoscere “regioni di interesse”, ovvero zone sospette sulle quali è meglio indagare.
Il software non ha la pretesa di sostituirsi al medico, ma vuole essere uno strumento a supporto delle diagnosi. I medici si registrano alla piattaforma messa a disposizione di SynDiag e, dopo aver effettuato l’accesso al sistema, possono iniziare a caricare ecografie di controllo da sottoporre all’IA.
OvAi fornisce anche altri due servizi: il primo è la libreria virtuale di casi clinici. Le ecografie caricate nel sistema costituiranno la memoria dell’intelligenza artificiale ma anche un prezioso strumento di studio per i dottori che lo sfrutteranno e vorranno consultare casi analoghi a quelli su cui stanno lavorando. La seconda è l’Academy, attualmente declinata in modalità “digital” per via della pandemia.
Da Mirandola (MO) il progetto vincitore della terza tappa: le protesi realizzate in 3D di Printmed 3D
Infine la terza e ultima tappa di Mirandola, con focus su Bioplastic Solutions for Health, ha premiato il progetto Printmed 3D, ideato dal Dottor Villiam Dallolio, neurochirurgo da oltre 40 anni, che propone un processo nuovo e migliorato per la produzione customizzata, grazie alla stampa 3D, di protesi craniche, maxillofacciali e ortopediche. Il progetto del Dott. Dallolio è quello di fondare, insieme a Massimo Moretti di Wasp, azienda specializzata nella stampa tridimensionale, una startup che permetta di realizzare in loco, nel giro di otto massimo dodici ore, la protesi su misura per il cranio del paziente. Per farlo, sarà necessario installare una stampante 3D in ogni ospedale che sfornerà a ritmo serrato una sorta di protesi sartoriale prêt-à-porter.
Il desiderio del Dott. Dallolio è quello di riuscire, in futuro con la sua startup, a inviare le protesi in tutto il mondo, persino negli ospedali nelle zone di guerra, dove nessun corriere riuscirebbe arecapitarle, basterà una stampante 3D connessa alla Rete.
I partner di Hack for Med Tour di Medtronic Open Innovation Lab e la giuria
L’evento è stato possibile grazie alla collaborazione di diversi partner e degli hub di eccellenza di ciascuna città che ha ospitato l’evento: Salento Biomedical District (Università del Salento, CNR Nanotech, Istituto Italiano di Tecnologia); Healthtech Innovation Hub (Università Federico II); Fondazione Maverx; Distretto Biomedicale Mirandolese; Tecnopolo Mario Veronesi; ITS Biomedicale, Eurosets; Democenter; Fondazione Golinelli e Reactor, che hanno supportato non solo nella diffusione delle attività, ma anche attraverso la partecipazione come esperti e come membri delle Giurie e nei percorsi di Advisory per i team vincitori.
I team dei 18 progetti in gara, durante l’Hackathon, sono stati accompagnati da mentor esperti di Onde Alte (società benefit di innovazione sociale che si pone l’obiettivo di l’obiettivo di alzare il livello di consapevolezza e di azione verso le tematiche sociali della cittadinanza attiva, del valore condiviso e del bene comune) in un percorso di progettazione che segue l’approccio del Design Thinking. Inoltre, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di ricevere dei feedback da molti esperti dei temi trattati in ciascuna sfida.
Appuntamento conclusivo: Milano
A metà maggio, a Milano, si terrà l’ultimo appuntamento di Hack for Med, un incontro a cui sono invitati tutti i partecipanti per ripercorrere la vision, gli obiettivi e i risultati ottenuti. L’incontro sarà anche un’opportunità per garantire nuove occasioni di networking e di crescita della community, appoggiata al gruppo LinkedIn Hack for Med, che ad oggi comprende diversi professionisti e tutti gli stakeholder che hanno preso parte al progetto. I dettagli sulla data e sul luogo dell’incontro saranno resi noti nelle prossime settimane sul sito www.hackformed.com.