Hydrogen valley in Valbasento? La Cisl risponde a Confindustria
La proposta avanzata nei giorni scorsi dal presidente di Confindustria, Francesco Somma, sulla hydrogen valley appulo-lucana va nella direzione da tempo auspicata dalla Cisl di fare della Basilicata uno dei nove centri di alta tecnologia per l’ambiente e l’energia previsti dal PNRR, purché il ruolo della parte lucana del progetto non sia quello di semplice ‘magazzino’ energetico per attività di ricerca e sviluppo tecnologico svolte altrove”. È quanto sostengono il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, che invitano la giunta regionale ad “attivare un apposito tavolo di confronto con tutte le parti, sia economiche che sociali, per gettare le basi di un progetto che potrebbe determinare ricadute molto positive sul territorio”.
Per i due sindacalisti “l’obiettivo strategico deve essere quello di costituire in Basilicata, lungo l’asse Melfi-Valbasento, un vero e proprio distretto tecnologico su automotive e idrogeno coinvolgendo le istituzioni della ricerca, l’Università della Basilicata e i grandi gruppi industriali come Stellantis, Eni e Total. L’idea è quella di far attecchire un sistema di piccole e medie imprese tecnologiche in grado di affiancare la ricerca nello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie da applicare in primis nelle nuove forme di mobilità. In tal senso – continuano Gambardella e Carella – andrà definito il ruolo della Regione Basilicata che, a differenza della vicina Puglia, ha accumulato un notevole ritardo nella implementazione di politiche per la ricerca e l’innovazione; gap che neanche l’attuale governo regionale sembra voler affrontare con la necessaria determinazione e visione”.
Secondo i segretari di Cisl e Femca “portare in Basilicata uno dei centri di ricerca per l’ambiente e l’energia è una sfida collettiva su cui auspichiamo la convergenza di un ampio spettro di soggetti istituzionali, sociali e imprenditoriali, purché sia chiaro la Basilicata non si accontenta di uno strapuntino, peraltro impattante in un contesto già stressato dal punto di vista ambientale e sociale, ma si candida a recitare un ruolo da protagonista sulla frontiera della tecnologia”.