A Policoro, il convegno “Viviamo insieme il mare e la natura. Cardio – protetti ed in sicurezza”
Si è svolto, nei giorni scorsi, alla presenza di rappresentanti del mondo associativo, medico, imprenditoriale e delle istituzioni locali, provinciali e regionali, il convegno “Viviamo insieme il mare e la natura. Cardio – protetti ed in sicurezza”, fortemente voluto dall’associazione “Viviamo Insieme” di Policoro. Nel corso della serata, moderata dalla giornalista Antonella Gatto, sono stati tanti gli spunti di riflessione e le testimonianze. “Le carenze della rete dei servizi e delle strutture non consentono una tutela adeguata dei diritti delle persone disabili -ha dichiarato Tonia Orlando, presidente dell’associazione “Viviamo Insieme”- e, di conseguenza, le famiglie subiscono forti discriminazioni. Le politiche di inclusione lavorative –ha, poi, aggiunto- devono valorizzare le capacità delle persone speciali, favorendo una piena integrazione nel tessuto sociale e il diritto all’autonomia e all’indipendenza economica, soprattutto, nel “Dopo di Noi”. Garantire la libertà di scelta all’interno di un ambiente lavorativo accessibile a tutti è un passaggio fondamentale per permettere un processo effettivo di inclusione sociale. Pur essendo centrale il ruolo delle famiglie – ha concluso la presidente- è necessario pensare ad un nuovo modello di assistenza, che tenga conto di vari fattori, il contesto ambientale nel quale la persona vive ed i bisogni di assistenza, eliminando discriminazioni e garantendo il diritto all’autodeterminazione della persona diversamente abile”. L’incontro è stato, anche, l’occasione per ricordare le importanti attività svolte dall’associazione, come il campus estivo in programma fino al 6 agosto, reso possibile dalla sinergia tra enti ed associazioni presenti sul territorio, e l’evento “Le Mie Abilità, in Friggitoria”, in programma il 25 agosto. Nei tanti interventi programmati è emerso l’intento di fare rete per favorire un percorso comune di confronto, crescita e condivisione volto ad offrire il migliore supporto ed aiuto possibile alle persone disabili. Per tramandare, soprattutto, alle future generazioni gli eventi di solidarietà organizzati dalle varie associazioni locali, Benedetto Gallitelli, Presidente dell’associazione “Enzo Gallitelli – Vivere a Colori”, ha sottolineato come sia necessario raccogliere atti e documenti volti ad elaborare un documentario cinematografico caratterizzato da una narrazione facile e accattivante. “L’eventuale titolo dell’opera –ha dichiarato Gallitelli- potrebbe essere “La rete della solidarietà” e per renderlo accessibile a tutti potrebbe essere diffuso attraverso i social network, coinvolgendo scuole, biblioteche ed associazioni”. Altro punto, oggetto di discussione, l’integrazione socio- sanitaria ad opera degli enti gestori di tali funzioni e delle associazioni di tutela dei diritti dei disabili, con le proposte per superare i relativi limiti. A tal fine il Dottor Vito Cilla ha sottolineato l’importanza di dar vita ad un tavolo tecnico dei sindaci, per rispondere alle esigenze di inclusione sociale delle persone diversamente abili, proposta subito accolta dal presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese. A conclusione dell’evento la consegna del defibrillatore all’associazione “Viviamo Insieme”, donato dal Dottor Antonino Monteleone, già senatore della Repubblica e firmatario dell’omonima Legge 120 del 3 aprile 2001, il quale si è soffermato, nel suo intervento, sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico in ambiente extra ospedaliero, da parte dell’operatore laico opportunamente formato. Il defibrillatore, che arricchisce il patrimonio di sicurezza dell’associazione “Viviamo Insieme” di Policoro, consentirà ai tanti ragazzi impegnati nelle varie attività di svolgerle in condizioni di maggiore sicurezza, salvando vite umane. “E’ fondamentale valorizzare tutte le diversità umane –ha dichiarato Monteleone- favorendo la realizzazione personale dei ragazzi diversamente abili, non discriminandoli, e garantendo loro pari opportunità. Per questo motivo – ha, poi, aggiunto- è necessario creare percorsi di crescita, in cui le persone speciali possano prendere coscienza dei propri limiti e superarli, diventando adulte e determinando liberamente la propria vita e le proprie scelte”.