A Corinaldo nasce il Centro studi internazionale sulla donna
Il prossimo 16 ottobre a Corinaldo, in provincia di Ancona apre il Centro studi internazionale sulla donna: tra le Settecentesche mura dell’ex convento degli Agostiniani, una nuova meta che inaugura un turismo “al femminile” che vuole essere occasione per scoprire e riflettere sull’attualità e sull’educazione di future donne e futuri uomini, un nuovo luogo, con una speciale biblioteca, dove si alterneranno eventi, suggestioni, incontri e proposte per parlare di nuovi scenari possibili, valorizzare il ruolo delle donne nella società e un sogno trasformato in missione: costruire una cartina geografica del mondo attraverso le grandi donne dei 5 continenti. Una nuova idea di turismo come occasione di sensibilizzazione, un punto di partenza per costruire un percorso di viaggio e di conoscenza sulle orme delle donne che hanno fatto e cambiato la storia, nel paese eletto Borgo più bello d’Italia nel 2007, tra i sette più belli nel 2021. Si inizia il 16 ottobre con l’inaugurazione della mostra permanente che vedrà protagoniste 14 scienziate. Una mostra per proclamare, al di là delle disparità di genere, l’universalità dell’ingegno, la libertà di pensiero e di espressione, il diritto all’affermazione personale di tutti gli individui.
Oltre alla mostra permanente, il Centro studi internazionale sulla donna, attraverso eventi, incontri, dibattiti, darà vita a una mappa del mondo “al femminile”. Su un globo di grandi proporzioni (3 pannelli di grandezza 2×2) ogni volta che verrà omaggiata una grande donna, il suo nome verrà apposto sulla cartina geografica con l’obiettivo di costruire una carta geografica unica nel suo genere, un filo rosso tra le donne che hanno dato il loro contributo alla società, all’attualità, alla scienza, partendo proprio da Corinaldo, dal quel Centro Italia dal grande patrimonio culturale e sociale, guardando al resto del mondo. Un evento d’inaugurazione, per una data non casuale: quella del compleanno, nel suo paese natio, di Maria Goretti, tra le prime vittime di femminicidio del Novecento, uno dei primi fatti di sangue del secolo scorso passato alla cronaca e rimbalzato sui media con protagonista una donna. Da qui nasce un’articolata riflessione del Centro, per innescare un cambiamento culturale nel segno delle donne, per contrastare la violenza di genere, attraverso iniziative di studio, approfondimento e sensibilizzazione.
LA MOSTRA. 14 scienziate. 14 donne che hanno cambiato il mondo con le loro eccezionali invenzioni e scoperte. Attraverso gigantografie a fumetti di Ada Lovelace Byron, Caroline Hershel, Emmy Noether, Jane Goodall, Katherine Johson, Margherita Hack, Maria Gaetana Agnesi, Marie Curie, Tu Youyou, Rita Levi Montalcini, Katia Kraff, Hedy Lamarr, Ipazia, Maria Sibylla Merian: un tracciato per conoscere le vite straordinarie di donne che hanno apportato un contributo fondamentale allo sviluppo della scienza e, contemporaneamente, all’emancipazione femminile.
Storie avventurose e romantiche di donne appassionate e ribelli che hanno impresso un segno nella storia, lottando per conquistarsi un posto nel mondo, a dispetto di una società che le voleva remissive e silenziose. Attraverso una serie di suggestioni, grafiche e audio, si rappresenta il difficile ingresso dell’universo femminile nel mondo della scienza, fra mille ostacoli e pregiudizi di genere. Un viaggio nel tempo, per restituire simbolicamente il giusto merito a tutte quelle scienziate, che nonostante l’impegno e gli sforzi profusi per diffondere le proprie idee, si sono spesso scontrate con barriere culturali e ideologiche, vedendo il loro lavoro oscurato e misconosciuto, a vantaggio di altri.