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Scesi del 75% i debiti fuori bilancio della Regione Puglia dal 2016 al 2020

Dal 2016 al 2020 i debiti fuori bilancio della Regione Puglia sono scesi del 75 per cento, passando dai circa 30 milioni di cinque anni fa a poco più di 7 milioni e 300 mila euro del 2020. La “tendenza flettente dei debiti fuori bilancio” è una realtà che è stata riconosciuta dalla stessa Corte dei conti nel giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2020, pronunciato appena una settimana fa.

È quanto ha evidenziato il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, in relazione alla discussione promossa da alcuni consiglieri regionali nella seduta di lunedì 18 ottobre scorso, davanti alla I Commissione Programmazione, Bilancio, Finanze e Tributi del Consiglio regionale, sulle osservazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei conti ad agosto scorso, in merito ai debiti fuori bilancio della Regione Puglia.

 

Il dettaglio della dinamica rilevabile negli ultimi cinque anni evidenzia la costante diminuzione e il netto decremento dei debiti fuori bilancio: nel 2016 erano circa 30 milioni di euro, nel 2017 oltre 17 milioni, nel 2018 circa 22 milioni, nel 2019 circa 7 milioni e nel 2020 sono stati 7 milioni 333 mila 196,32 euro, di cui 4 milioni 648 mila 669,05 euro per provvedimenti giudiziari esecutivi riconosciuti per decorso del termine dei 30 giorni dalla presentazione della proposta di riconoscimento al Consiglio regionale. 

 

“Una dinamica – sottolinea Piemontese – che potremo sicuramente migliorare perché tutto è sempre migliorabile ma che, di certo, è globalmente sotto controllo ed è tale da non intaccare la granitica reputazione che il bilancio della Regione Puglia ha acquisito, nei giudizi della magistratura contabile e in quelli di agenzie internazionali indipendenti come Moody’s che continua a diffondere valutazioni positive”.

 

Nel corso dell’audizione è stata approfondita l’opportunità, evidenziata dal Collegio dei Revisori dei conti, di prevedere che, dalla documentazione istruttoria allegata ai procedimenti di approvazione dei debiti fuori bilancio, emerga una specifica attestazione, da parte delle strutture competenti, circa la sussistenza di eventuali profili di responsabilità disciplinare o erariale da parte dei pubblici dipendenti che eventualmente abbiano causato quel debito fuori bilancio, e che tale attestazione sia resa anche in caso di valutazione negativa. 

 

In realtà tale verifica, preliminare rispetto all’adozione del riconoscimento dei debiti fuori bilancio, è oggi già effettuata, secondo le normali regole amministrative, dal dirigente responsabile del servizio di spesa che, nell’istruire il procedimento, valuta gli eventuali profili di responsabilità disciplinare o erariale. In particolare con la sottoscrizione degli adempimenti istruttori e successivamente degli atti di spesa, il dirigente competente attesta la sussistenza dei presupposti del riconoscimento, cioè delle condizioni in presenza delle quali l’ordinamento consente, a tutela degli equilibri di bilancio dell’ente, di regolarizzare sotto il profilo contabile e finanziario la relativa spesa. 

L’Amministrazione emanerà, a breve, appositi indirizzi operativi, raccogliendo la specificazione richiesta dal Collegio dei revisori come un’integrazione utile al procedimento istruttorio, finalizzata a dare immediata evidenza delle valutazioni operate sull’eventuale sussistenza di profili di responsabilità disciplinare o erariale

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