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Toponomastica a Matera, una strada per Vincenza Castria

Sarà intitolata a Vincenza Castria, protagonista delle lotte contadine, una nuova strada in contrada San Francesco. La scelta è stata deliberata dalla Giunta comunale anche in considerazione delle numerose richieste e sollecitazioni provenienti da sindacati ed associazioni che hanno sostenuto l’intitolazione di uno spazio pubblico cittadino quale riconoscimento per il ruolo svolto per una giusta ripartizione delle terre incolte. Vincenza Castria, infatti, dopo l’uccisione del marito, Giuseppe Novello, nel dicembre 1949 animò le lotte per la riforma agraria portando a livello nazionale le richieste di giustizia del popolo meridionale. Si impegnò, inoltre, a nelle azioni per l’emancipazione sociale e culturale delle donne.

Il suo impegno e le iniziative da lei promosse in un periodo che va dagli anni Cinquanta agli anni Novanta portarono alla ribalta nazionale la condizione delle donne nella provincia di Matera, le vicende legate al secondo dopoguerra, le condizioni di arretratezza e la volontà di riscatto e dignità del popolo lucano. Vincenza Castria, nata a Montescaglioso nel 1992, è scomparsa il 5 settembre 1999.

 

“Ho accolto con piacere la proposta di intitolare una nuova strada ad una donna come Vincenza Castria, innanzitutto per il ruolo e il protagonismo che seppe assumere nel contesto nazionale, confrontandosi con esponenti del mondo del lavoro come Giuseppe Di Vittorio, e membri della Costituente come Teresa Noce, Rita Montagnana, Adele Bei, Nilde lotti – afferma il sindaco, Domenico Bennardi -. L’altro aspetto da evidenziare di questa intitolazione è la scelta di associare il nome di una strada ad una donna. Perché le donne spesso sono cancellate, dimenticate, sono invisibili anche nella toponomastica, e quindi nella rappresentazione storica e artistica. Persino guardando al passato, camminando per corsi, viali e piazze delle nostre città, le donne risultano assenti dalla vita e dalla società. Abbiamo invece voluto promuovere la visibilità delle donne nello spazio e nel linguaggio, perché la toponomastica ha anche il potere di creare modelli, rappresentare una volontà, perché anche attraverso questo tipo di scelte un’Amministrazione pubblica dimostra quale memoria vuole conservare dandole valore”.

L’assessore alla Cultura, Tiziana D’Oppido, spiega che “è volontà di quest’Amministrazione riequilibrare le disparità di genere anche attraverso la toponomastica, che contribuisce a creare modelli di riferimento in cui donne e uomini si possono identificare”.

“Dare un nome femminile agli spazi urbani – prosegue D’Oppido – è infatti un modo per rendere reale il contributo che le donne hanno dato alla storia del mondo. Vincenza Castria è stata una donna lucana per quarant’anni attiva nelle lotte per la riforma agraria, per la giustizia sociale e per l’emancipazione culturale delle donne del Meridione d’Italia”.

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