I rilievi del Circolo La Scaletta sull’aggiornamento della bozza del Piano strategico regionale
ll Presidente arch. Paolo Emilio Stasi esprime la soddisfazione del Circolo Culturale La Scaletta per gli “aggiustamenti” apportati alla Bozza del Piano Strategico Regionale ed anticipati dal dott. Giampiero Perri nell’audizione del 27.12.2021. E’ evidente, nonostante qualche stigmatizzazione sul documento e le dichiarazioni del Circolo, che quanto si lamentava era oggettivamente fondato. Pur registrando favorevolmente le integrazioni che hanno riguardato soprattutto il capitolo sistema turistico-culturale albergano ancora riserve su equivoci interpretativi e soprattutto sulla mancanza di chiarezza e decisioni che dovrebbero esserci almeno per quanto riguarda gli interventi
prioritari e strategici, alla luce dei tempi dettati dal PNRR ed anche dagli altri programmi di finanziamento.
Come si è sottolineato, nei documenti e nella audizione, bisogna uscire da una logica di competizione al ribasso tra le due città capoluogo
per sviluppare una strategia che valorizzi le sinergie possibili tra i due centri, anche nell’ottica di ampliare l’impatto delle due realtà urbane
sulle aree interne e sui territori limitrofi alla regione che potrebbero vedere in Potenza e Matera riferimenti importanti. Se si è individuato nel piano triennale della cultura di Potenza lo strumento di programmazione, che dovrebbe essere oggetto di convenzione tra il
Comune di Potenza e la Regione Basilicata, occorrono, quindi, per Matera,
a cui è stato assegnato il ruolo di città di produzione culturale, altrettanti interventi certi ed immediati che portino alla definizione ed al
funzionamento di organismi di alta specializzazione come il Centro sperimentale di cinematografia e dell’ISIA (Istituto Superiore per l’Industrie Artistiche) come anche, e soprattutto, all’attuazione della ZES Cultura. Quest’ultima apparsa, timidamente, nella prima Bozza del PSR è stranamente scomparsa. Bisogna, però, evitare la dispersione di risorse in una logica di accontentare una generica vocazione di “preminenza di ruolo territoriale” e puntare ad investimenti in grado di valorizzare le peculiarità e le risorse dei due differenti contesti senza sprechi e sovrapposizioni.
Per tentare di arginare la drammatica diaspora dei giovani occorre che tutte le istituzioni e gli organismi socio economici creino le condizioni
perché i giovani formati negli organismi di alta formazione – già presenti (Istituto centrale di Restauro) e di futuro insediamento – possano trovare condizioni di lavoro sul nostro territorio. Un esempio: la presenza della Lucana Film Commission e del Centro Sperimentale di
Cinematografia devono indurre a lavorare perché, naturalmente, si possano creare produzioni e formare maestranze nella nostra
Regione. Questo spirito e questa logica dovranno essere alla base delle politiche didattiche della nostra Università che dovrà ancorare le
offerte formative alle reali potenzialità del territorio.
Occorrono poi, per scongiurare l’emigrazione dei giovani e lo spopolamento delle aree interne, politiche ed interventi per il rilancio delle
attività produttive, cioè la rifunzionalizzazione delle aree industriali, esistenti e sottoutilizzate, che favoriscano l’insediamento di gruppi
industriali che operino nel campo della economia verde. L’enorme aumento della attrattività turistica della città di Matera ed il ruolo di traino per l’intero territorio regionale, che il PSR sembra addirittura imporre, anche se non si indicano strumenti e programmi, spingono ormai decisamente nella direzione di attuare gli interventi infrastrutturali rispetto a tali prospettive di sviluppo. Infrastrutture definite da decenni nei documenti di programmazione ed in parte già finanziate.
Per questa ragione si ribadisce ancora e con forza la necessità di realizzare l’infrastruttura viaria che collega il Casello Autostradale A14 di Gioia del Colle con Matera, SS 407 Basentana, Pisticci, Tursi, Lauria e che costituisce un asse viario strategico anche in chiave turistica, consentendo un collegamento agevole tra due delle principali mete della regione, Matera e Maratea. Il tracciato, ritenuto urgente ed indifferibile, non ha solo il compito di collegare i due mari ma di risolvere, soprattutto, il problema di isolamento delle aree più interne e più deboli della collina materana e della fascia più meridionale della provincia di Potenza. Inspiegabile, a tal proposito, risulta l’insistenza, nel PSR, per la realizzazione della ulteriore mediana SA-PZ-MT-BA. Ci si è illusi che questo tracciato prevedesse di fatto il raddoppio stradale
della Matera- Ferrandina, il vero e forse unico tronco debole.
Al contrario quello che si prevede in questa mediana (se ne parla come se fosse la panacea a tutti i problemi regionali) è un nuovo tronco
Al contrario quello che si prevede in questa mediana (se ne parla come se fosse la panacea a tutti i problemi regionali) è un nuovo tronco
Potenza-Tolve-Gravina. Ci si chiede quali benefici produce, ed a chi, questo tracciato. Sicuramente non alle aree interne, totalmente
esluse dai benefici. Una sorta di raccordo con la SS Bradanica e, per le notizie che si hanno, con uguali caratteristiche viarie di quest’ultima.
Si rimanda al documento presentato alle Commissioni per le altre problematiche affrontate dal Circolo e consegnate alla riflessione delle
stesse come anche dei redattori del PSR. Nello specifico il problema della sanità (si ricorda il puntuale Report redatto da La Scaletta) il problema e le possibili soluzioni per le aree interne come anche sulla riconversioneenergetica. Vi sono poi altre problematiche segnalate.
Si è a conoscenza che il PSR andrà in approvazione nei prossimi giorni, ci si augura che il Consiglio Regionale adotti le scelte “che effettivamente servono” perché si dia un futuro a noi tutti, genti di Basilicata.